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lunedì 15 agosto 2016

3 ottime occasioni di risparmio con "provami gratis"


Ogni occasione è buona per risparmiare qualche soldo. Soprattutto quando si parla di prodotti che sono di uso “quotidiano”.
Al momento ci sono tre interessanti possibilità di PROVARE GRATIS tre prodotti da supermercato.
L'operazione funziona allo stesso modo in tutti e tre i casi:
1. Comprare UN esemplare di prodotto al supermercato
2. Conservare lo scontrino
3. Inserire i dati richiesti e la foto dello scontrino come richiesto dal form su ogni sito entro 5 giorni.
4. Inserire il proprio iban per ricevere il bonifico con il rimborso di quanto speso.

Questa offerta non viene segnalata nei supermercati con volantini o indicazioni varie, si possono acquistare i prodotti in qualsiasi supermercato.

Eccoli ( ogni link apre già la pagina)

1. Assorbenti LinesSoft. L'operazione è valida per una confezione giorno e una notte.



Un piccolo aiuto al bilancio familiare non fa mai male...

mercoledì 30 dicembre 2015

Un 2015 di decluttering e risparmio. cosa fare con i regali di Natale indesiderati.

La mia sfida per il 2015 è stata soprattutto il decluttering: anche se il progetto più serio è stato quello di eliminare un oggetto al giorno per un anno. Qui i post al riguardo.



Alla fine dell'anno...come non considerare il grande problema dei regali di Natale? Quelli doppi, quelli inutili, quelli indesiderati.
Ecco qualche idea per liberarsene: QUI e QUI.



Piccole considerazioni sul metodo Flylady e su quello di Marie Kondo.
 

Ma come si gestisce il decluttering se non si vive soli?


Decluttering e partner accumulatori
 

 

mercoledì 19 agosto 2015

Io e Marie Kondo. Il magico potere del riordino...e Fight club


Questo è uno dei miei brani preferiti di “Fight Club”. Uno di quelli che condivido pienamente.

Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. Compri il divano, poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto servizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto.
Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.

E così, alla fine sono approdata anch'io alla lettura di questo best seller nipponico (Il magico potere del riordino, ça va sans dire)
Ero incuriosita, viste le recensioni contrastanti: chi l'ha trovato utilissimo, chi insensato, chi troppo legato a una cultura diversa dalla nostra, chi troppo estremo e chi stimolante.
Io sono arrivata a leggerlo ora che è arrivato in biblioteca, e nel frattempo avevo già visto in giro opinioni e recensioni: partivo quindi con alcune idee e aspettative, che potrebbero avermi condizionata nella lettura.
Ma veniamo al libro.
Nella prima parte M. Kondo racconta (suppongo in maniera romanzata ed enfatica) la sua progressiva “scoperta” dell'arte del riordino.
Da psicologa, se avessi incontrato la Marie ragazzina, avrei voluto fare due chiacchiere con i suoi familiari, ma va beh.
Insomma, la prima parte è dedicata a spiegare la filosofia della faccenda, in maniera piuttosto spiccia e molto direttiva.

Ecco, la direttività, il tono quasi sempre imperativo sono una caratteristica del libro che può piacere molto (a chi vuole essere spronato) o irritare (chi non ama quelli con la verità in tasca). A me ha lasciato un po' così, trovo alcuni discorsi un po' tagliati con l'accetta, e altri (se ti vesti bene in casa ti sentirai meglio, se ti vesti in tuta “diventerai una donna a cui si addice la tuta”) sono cose già sentite più e più volte e possono essere più o meno condivisibili.

Diciamo che alla prima parte ho dedicato un'attenzione altalenante.
Il mio scopo nel leggere questo libro era: trovare nuovi spunti per alleggerire ulteriormente casa mia.
Non sento il bisogno di consigli particolari sul riordino (in effetti non mi interessa neanche la piegatura dei vestiti e cose così), cercavo più che altro qualcosa che mi desse un punto di vista nuovo, come un nuovo paio di occhiali attraverso cui guardare le cose.
Perchè, pur essendo una buona declutteratrice, ho come la sensazione di “non vedere” alcune cose, avendole sott'occhio sempre.

E così sono passata ai capitoli “operativi”.

Alcuni suggerimenti kondiani sono:

- lavorare per categorie di oggetti e non per stanze: utile per alcune categorie di cose che in effetti ho un po' sparse in stanze diverse (esempio cancelleria e carta), per il resto categoria e stanza tendono a coincidere

- fare tutto per bene in una volta e non a pezzi: secondo lei se vai per gradi finisci per ...non finire mai.
Su questo ho riflettuto e sto riflettendo, e credo che farò a modo mio: ho già fatto un lavoro bello grosso e ora stavo lavorando a piccole cose, ma ho deciso di fare un'altra bella passata “grossa”. Poi però credo che continuerò il mio costante piccolo lavoro quotidiano, perché è bellissimo pensare che fatto una volta sto lavoro poi non lo fai più...ma la roba inutile si insinua in casa anche se io non compro nulla, e poi c'è sempre qualcosa che si consuma, o che perde di funzione...e quindi...con buona pace di Kondo io farò così.

- piegare i vestiti in un certo modo, e non annodare calze e calzini... Su questo non mi pronuncio, la piegatura in verticale non mi interessa (ho abbastanza poche cose da non dover cercare di fare spazio) e trovo comodo annodare i calzini o farne “patate” ...e su questo proprio non mi sento in vena di cambiare.

- buttare: ecco, io magari preferisco provare a vendere regale donare. Kondo suggerisce di buttare e via. E magari in certi casi ha ragione, se no si rischia di rimanere invischiati nel “lo tengo per darlo a...”. Io mi do un tempo limite, se entro quello non ho venduto o regalato, finisce ai mercatini delle associazioni o vicino al cassonetto. O dentro al cassonetto, anche.

Poi ci sono consigli su come liberarsi /gestire fotografie e oggetti ricordo vari, e consigli su come organizzare la casa: non comprare inutili divisori e contenitori, non stipare roba ovunque....
Insomma tutte cose sensate, per carità, ma non nuove.
Sarà che mi sono già liberata di foto e oggetti vari, tenendone una minima quantità, sarà che condivido in pieno il NON comprare inutilissimi divisori e organizer e contenitori per stivare roba...riduci la roba e vedrai che la sistemi benissimo in quello che hai!!!, sarà questo o sarà che mi aspettavo troppo, ma alla fine mi sembra un libercolo carino ma niente di che.

Non l'ho trovato particolarmente estremo, se non per il fatto che esorta a “buttare”...ma se prendiamo il “buttare” in senso più lato (includendo il solito vendi regala dona) allora mi sembra tutto molto logico e normale (N.B. NON la parte sui documenti. In Italia funziona diversamente, ma basta guardare su internet e si vede per quanti anni conservare cosa).

E così...leggere Marie Kondo non mi ha dato particolare ispirazione, ma è stato comunque piacevole. Ho trovato scritti da lei pensieri che condivido, ma che a volte non ho espresso a me stessa in modo ordinato, e trovarli nero su bianco aiuta sempre.
In ogni caso, ad essere sincera, più che la Kondo per me è stato utile, anni fa, e lo è ancora, di nuovo Palahniuk. E pensare che Fight club non è neanche il suo romanzo migliore.
Eppure questa frase la ricordo sempre.

Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirà buttato via

Ecco. Questo, per me, è di sprone. E mi aiuta. Ma ne avevo già parlato qui.


Questo il libro di M. Kondo:

giovedì 16 luglio 2015

Considerazioni da fare prima di (s)vendere online



Dopo aver fatto operazione di decluttering in casa, spesso saltano fuori oggetti o libri in buono stato di cui ci si vorrebbe sbarazzare, ma come?
Si possono regalare, o si può provare a vendere.
In quest'ultimo caso ci sono alcune considerazioni da fare, secondo me.

Prima di tutto...pensate un attimo a qual è il vostro scopo principale:
- volete liberarvi dell'oggetto tirando su qualche soldo?
- o volete vendere a un certo prezzo (altrimenti niente)?

Sono due opzioni diverse.
La seconda possibilità secondo me ha senso soprattutto se:
- non avete fretta di vendere
- vendere l'oggetto non è per voi una priorità: se lo vendete a un prezzo che vi sembra “equo” bene, se no ve lo tenete
- avete un oggetto di valore (gioiello, libro antico e simili) e vi rivolgete a una certa nicchia di acquirenti.

In questo caso, francamente, non so se consigliarvi la vendita online. O comunque non su generici siti di annunci.
Rischiereste di perdere solo tempo, e pazienza.


1. Chi compra oggetti usati vuole risparmiare
Se una cosa costa 40 euro, difficilmente chi la compra da voi usata vorrà spendere più di 15 (20 a dir tanto).
Consideratelo, prima di mettere in vendita un oggetto.
Molto probabilmente l'oggetto che a voi era costato 40 lo venderete facilmente se lo mettete a massimo 10. E ci sarà anche quello che vi chiede lo sconto.


2. Per vendere online ci vuole tempo
Bisogna scrivere l'annuncio, cercando di essere dettagliati e precisi su:
- tipologia di ottetto
- condizioni
- metodi di pagamento
- prezzo
- metodo di consegna
Poi si aggiunge la foto dell'oggetto.
Poi si pubblica l'annuncio e si aspetta. Anche dei mesi
A quel punto, sappiate che:

3. Per vendere online ci vuole pazienza
Possono passare poche ore o molte settimane, prima che qualcuno vi contatti.
E anche quando lo faranno, nonostante abbiate scritto un annuncio, con foto, come questo:
“ Vendo 5 romanzi di Marquez,.titoli etc etc. edizione cartonata, mai aperti.
Prezzo 3 euro l'uno, spedizione con piego di libri ordinario inclusa.
Se acquistati tutti e 5 insieme, il prezzo è di 13 euro, spedizione con piego di libri ordinario inclusa.
Spedisco solo. Accetto solo pagamenti via paypal.”
...ci sarà sempre chi vi scriverà cose tipo:
- vendi anche romandi di Stefano Benni?
- Non è che fai consegna a mano? Io abito a Torino, ho visto che tu sei a Roma, ma se passi di qui...
- Se li compro tutti e 5 insieme, mi fai 10 euro?
- Quali libri sono?
- Posso pagarti alla consegna?
- Non ho paypal, posso pagare in un altro modo?
E così via....
A quel punto vi chiederete se avete scritto in ostrogoto. Non è così.
Pazientate. A queste persone vedete voi se rispondere o meno.

4. Ci sarà chi vi chiede lo sconto
Come da punti 1 e 3, ci sarà chi, dopo che voi avete deciso un prezzo..vi chiederà di abbassarlo ancora.
Qui sta a voi. Volete sbarazzarvi della cosa in questione al più presto? Accettate.
vi sembra di svendere eccessivamenet? Declinate.
Purtroppo quando si pubblicano annunci nei siti di compravendita tra privati, pare che sia “normale”, per molti acquirenti, chiedere lo sconto.
Io personalmente rifiuto.
Per scelta, io parto già da prezzi bassi (dico davvero, bassi), e non scendo sotto quelli.

Qualcuno, qualche tempo fa, mi diceva: “quando ti vedo vendere online i tuoi libri (o altre cose) a quei prezzi, penso che li stai svendendo. Io non lo farei.”
Questa è una questione molto personale, ma va considerata.
Cosa vuol dire per voi, svendere?
Un libro acquistato a 15 euro qualche anno fa, e rivenduto oggi a 5, è svenduto? E venduto a 3?

Io mi regolo in questo modo.
Se si tratta di oggetti che:
- non uso / non voglio più / non leggerò o rileggerò
- non sono “particolari “ (prime edizioni, gioielli “veri” etc.)
….io svendo.

Ho provato, per un po', a vendere i miei libri usati a un prezzo che mi sembrava ragionevole.
Niente. Ne avrà venduto 1 su 20.
Dopo un po', vedendoli ancora lì' nella libreria, nella zona “in transito”, mi sono detta che potevo anche abbassare i prezzi. Tanto a tenermeli in casa non ci guadagnavo di certo.
In questo modo ne sto vendendo parecchi.
Significa tirar su pochi soldi a pezzo (magari 1 euro o 2 a libro, tolte le spese per spedirli). In questo modo però mi sto liberando di oggetti che tanto non volevo più.
E comunque, alla fine, quei 40-50 euro che ritornano in tasca dopo un po' di vendite...non fanno mica schifo.
Certamente ho svenduto. Ma a me va bene così.
Ho ragionato da “pochi, maledetti e subito” e non mi sono pentita.
Direi che l'importante è questo: non fare le cose controvoglia.
Ognuno valuti come si sente meglio, e decida se mettere o meno quell'annuncio di vendita.

giovedì 25 settembre 2014

To fly(lady) or not to fly)lady)? Risparmiare tempo e denaro in casa

Di base io sono una persona disordinata. Tendo all'entropia.
E sono anche poco amante dei lavori di casa. Mi urta il fatto che siano sempre da rifare.
Insomma...non sono proprio il tipo angelo del focolare.
E così...cerco sempre aiuti per organizzarmi.
Durante il mio cercare, mi sono imbattuta nel metodo Flylady.
Chi fosse curioso di sapere di cosa si tratta, può scoprirlo sul sito italiano.
Secondo quella che è la MIA interpretazione di quanto ho capito di questo metodo...è un metodo per organizzare le pulizie di casa, e non solo, tutta la gestione della casa.
Trattasi, lo dico subito, di metodo 'mmmeregano.
Quindi, se ne siete incuriositi, sappiate che ha come target prima di tutto le casalinghe americane, che a giudicare da quello che ho letto nella sezione "testimonianze" hanno case enormi, dispense enormi e labirintiche, innumerevoli stanze fitte di cose assurde.
Coooomunque.
Circa un anno ho deciso di provare a seguire il metodo.
E' un metodo che parte con dei "piccoli passi" (babysteps),da fare uno al giorno per un mese...o uno per più giorni, finchè non lo si è assimilato.
L'idea è di crearsi pian piano delle buone abitudini.
Dopodichè si comincia a poter seguire un piano giornaliero, che include attività giornaliere (routines) e una missione giornaliera di pulizia/riordino.
Alla fine, dopo una lunga prova, io NON sono diventata una flylady.
Il metodo non fa per me, le "missioni" giornaliere molto spesso non mi interessano, non sono fatte per il mio appartamentino, e alcune parti della filosofia della signora Marla (ideatrice del metodo) non le condivido.

Ma, c'è un ma.
Alcune cose le ho prese e tenute. Diciamo che nessuno dei suggerimenti di Flylady è una rivelazione, sono quasi tutte piccole "scoperte dell'acqua calda", ma sono di quelle piccole cose...che poi non ci pensi mai e non le fai.
E quindi, spulciando il web, prendendo da flylady e mettendo insieme buone abitudini imparate qua e là...questi sono i miei piccolissimi e semplici "trucchi" per risparmiare tempo (e soldi) in casa.


1. Sapone è sapone.
L'espressione è proprio tratta dal metodo flylady, e la trovo decisamente buona.
Non serve avere cinquantamila tipi di saponi detergenti detersivi spruzzini per pulire il bagno o il pavimento.
Il sapone è sempre sapone.
Che cavolo.
Questa cosa è stata liberatoria.
Pulisco water, bagno e sanitari MOLTO più velocemente senza stare a preoccuparmi troppo.
In questo modo risparmio tempo.
E risparmio soldi, perchè non sto a comprare detergenti strani al supermercato. Intanto sto finendo le mie piccole riserve di bottigliette e flaconi, poi mi comprerò UN prodotto generico e userò quello.

2. Decluttering
Sì, il decluttering è una delle mie attività preferite. Al di là del mio progetto "un oggetto al giorno", che comunque dà tante soddisfazioni, declutterare ha indubbi e grandi vantaggi:
- faccio prima a mettere a posto le cose
- devo pulire meno
- so cosa ho in casa
- non compro altra roba, voglio prima usare quella che ho.

3. Non stiro (quasi)
 Ho imparato che, prendendomi qualche minuto in più per stendere bene bene le cose, posso non stirare.
Non tutto viene PERFETTO, ma visto che le magliette di mio marito le appendo, le piegoline se ne vanno comunque, e per il resto...jeans, maglioni, biancheria..nulla ha bisogno di essere stirato.
Non cambia, davvero. Almeno, non al mio occhio, nè a quello del marito, nè a quello esigente di suocera.
L'unica cosa che ancora stiro sono alcune camicie del marito e un paio delle mie, roba di pochi minuti ogni tanto.
Anche qui, grande risparmio di tempo, e pure risparmio di soldi spesi per la corrente.

4. Lavello pulito
Altro suggerimento Flylady. Tenere il lavelo pulito.
Ora, flylady arriva al per me delirante suggerimento di mettere una bacinella sotto al lavello, nascosta, con dentro le stoviglie che non si possono subito lavare. Per avere SEMPRE il lavello pulitissimo.
Questo lo trovo eccessivo, una fatica inutile che non ho decisamente voglia di fare.
L'ho adattato alle mie esigenze: la mattina lavo subito le tazze della colazione (2 minuti neanche), e dopo ogni pasto cerco di lavare le due tre cose che si sporcano. Se non posso farlo, ok, lo faccio la sera. Non faccio accumulare cose nel lavello, però.
il che ha diversi vantaggi:
- non si incrosta un bel niente, a lavarlo subito, e così meno fatica, meno acqua e meno detersivo
- mi servono meno stoviglie, niente grandi scorte di piatti e posate, pochi cambi e poche robe
- il lavello ha un aspetto migliore, e tutta la cucina se ne giova.

5. Pochi contenitori scatole cestini...insomma pochi alibi
 Ok, questo è collegato al punto 2.
I contenitori, le scatole, i portaoggetti...hanno tutto un loro fascino perverso.
Mi hanno sempre dato l'illusione che facessero "ordine", che mi aiutassero a gestire meglio le cose.
Sì, ma fino a un certo punto.
Perchè in realtà troppi contenitori sono solo fonte di altro casino, e se sono tanti o li etichetti tutti per bene o non trovi più quello che ci hai messo dentro, e comunque devono avere il loro posto, e il loro spazio, e bisogna anche ricordarsi dove sono e tutto quanto.
Insomma...ho trovato un mio equilibro togliendo un bel po' di cose da casa e riducendo drasticamente anche il numero di contenitori.
Adesso quando penso "ah, per queste cose potrei prendere una bella scatola, un bel cestino...", mi chiedo se mi serve davvero.
E la risposta è no.
Alla fine scopro che si tratta di cose che o non mi servono davvero, o hanno già un posto altrove, o sono già contenute nelle loro scatole o contenitori...e quindi...altro risparmio.

6. Poco tutti i giorni (e molto ogni tanto)
Questa è veramente la scoperta dell'acqua calda, lo so.
Eppure, non ci sono arrivata per anni.
Mi sfinivo con assurde maratone di pulizia e poi ne uscivo infuriata.
Da un po' ho capito invece che è meglio fare poco e spesso.
Spazzare, spolverare, riordinare...non lo faccio più sperando di debellare ogni singolo granello di polvere o ogni angolo di disordine, ma lo faccio tutti i giorni, un po'.
Poi, ogni tanto, faccio una pulizia più profonda, una sessione più seria.
Ma non sono più maratone bestiali, perchè non si accumula più troppa roba da fare.

Queste sono le mie poche e semplici scoperte dell'ultimo anno, o almeno sono quelle più macroscopiche. E probabilmente non sono nuove per nessuno...tranne che per una zuccona come me!

martedì 6 maggio 2014

Come liberarsi di un libro (in modo non violento) + L'esperienza con Libraccio

Ok, ho mentito.
In realtà partirò subito dal modo più brutale e violento in cui ci si può liberare di un libro.
Buttarlo.
E' possibile. Non è una cosa così terribile. E io amo i libri.
Ma i libri sono anche oggetti. E un oggetto rotto, inservibile, orripilante...si può buttare.
Certo, è un'azione estrema.  E un amante dei libri (o un'amante, come me), non ama questa soluzione.
Ma in certi casi...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Almeno che lo si faccia per bene: carta nella carta. Vale a dire, carta, copertina cartacea, fascette sempre cartacee...tutto nell'apposita raccolta differenziata.
Ecco. E anche il lato brutale è stato affrontato e si può andare oltre.
A cose più piacevoli.
Prendiamo un libro. Che non ci piace. Che non ci serve più. Che non abbiamo nessun motivo per tenere.
Un libro che vogliamo far uscire da casa nostra.
Cosa possiamo fare?
Dipende da un po' di cose:
- quanto tempo vogliamo dedicare alla faccenda
- quanto ci interessa provare a tirar su qualche soldo
- quanto ci interessa la destinazione del libro
- quanto vogliamo sbarazzarcene in fretta.
Si apre un ventaglio di possibilità.
Alcune solo le stesse che si hanno per altri oggetti:


Regalare/donare

1) Ad amici, parenti, colleghi...
- Pro: possiamo scegliere a chi dare il nostro libro
- Contro: bisogna pensare a chi darlo
- Sperimentato: sì. Lo faccio solo in casi "sicuri". Primo, amo i miei libri e se li regalo spero siano apprezzati, secondo, non voglio intasare le case altrui con cose che non vogliono.

2) Utilizzando facebook. Es. i gruppi "te lo regalo se vieni a prenderlo",ce ne sono  per ogni regione.

- Pro: il libro va a chi lo vuole. Non ci si deve preoccupare del " a chi posso darlo?"
- Contro: serve facebook,e un po' di tempo per stare dietro alla cosa.
- Sperimentato: no.

3) Biblioteche
- Pro: come sopra.
- Contro: le biblioteche non sempre accettano libri (ne hanno altre copie etc.)
- Sperimentato: sì, non sempre va a buon fine e richiede tempo.

4) Zone di "liberazione libri" o bookcrossing.
Si lascia il libro nell'apposita zona (scaffali, panchine, angoli vari).
- Pro: si lascia il libro alla comunità
-  Contro:
- Sperimentato: sì, in un supermercato che frequento c'è una zona "libri gratis".

Regalare/donare ci permette di liberarci dei libri relativamente in fretta (dipende dai casi).

Ma siccome la crisi si fa sentire eccome, io, che sono una brutta persona venale e materialista, spesso preferisco provare a...

Vendere

1) Ebay: funzionamento solito. Ci si iscrive, si fotografa il libro, si descrive in che stato è, si fa il prezzo.
- Pro: si guadagna qualcosa.
- Contro: per farsi un nome su ebay ci vuole un po', le spese di spedizione alzanoil prezzo, cosa che può scoraggiare gli acquirenti.
Ci vuole tempo. Su ebay non tante persone cercano libri.
 - Sperimentato: sì. Porta via troppo tempo, per me. Non credo che lo userò ancora.

2) Ebay annunci: come su ebay, account, foto e così via.
Più facile che si possa consegnare a mano.
- Pro: si guadagna qualcosa. Con consegna a mano, niente spese di spedizione, e quindi meno costi per l'acquirente.
- Contro: il tempo per fare foto e annuncio. Il mercato è più piccolo di ebay. I libri non sono tra gli oggetti più cercati.
- Sperimentato: sì. Meno impegnativo di ebay, ma con un bacino di utenza più piccolo.

3) Mercatopoli: si cerca il negozio più vicino,si portano i libri. Loro guardano se li vogliono o no. Se li prendono, funziona in conto vendita: il negozio tiene l'oggetto per un periodo di tempo e fissa un prezzo. Se vende, a voi daranno il 50% del ricavato (entro un anno dalla vendita). Se non vende, dopo un tot di tempo o riprendete l'oggetto, oppure loro lo danno in beneficenza.
- Pro: si guadagna qualcosa. Una volta portato l'oggetto, non dovete più preoccuparvene.
-Contro: si guadagna "solo" il 50% del ricavato, e mercatopoli non vende mai a prezzi alti.(Diciamo che un libro cartonato lo vendono sui 6-7 euro, se in ottimo stato, quindi a voi ne vengono 3-4).
Dovete essere voi a passare dal negozio ogni tanto per sapere se hanno venduto o meno.
- Sperimentato: sì. Al momento sono soddisfatta. Non guadagno cifre incredibili, ma il tempo investito è minimo e comunque mi piace che qualcuno si prenda i miei libri, anche spendendo poco!

E ora...le new entries:

4)Librerie libraccio / Libraccio.it : Libraccio è una catena enorme di librerie dell'usato. E' possibile presentarsi in negozio per far valutare i propri libri o utilizzare la versione online (vedi link).
Io parlo solo della versione online.
Dunque. Una prima analisi la fate da soli, aprendo il link vedrete una pagina in cui inserire il codice isbn del vostro libro.
Libraccio.it vi dirà subito se potete vendere lì e quanto vi daranno.
Potete essere pagati con:
- buono acquisti su libraccio.it
- bonifico bancario (tolti 1,90 euro di spese)
- paypal (tolti 0,90 euro) .
Create una lista vendita, di almeno 15 euro, e vi manderanno le istruzioni per spedire.
Al conto finale vanno tolti altri 3,90 euro per la spedizione.
-Pro: sapete subito se vogliono o no i libri. Spedire è piuttosto facile. Sapete subito quanto guadagnate.
- Contro: dovete contattare SDA per spedire e accordarvi col corriere, può essere un po' complessa la questione "orario del ritiro". Libraccio.it si riserva di valutare i libri che vi ha "comprato" e se qualche libro non va bene, NON viene restituito. Dovete spedire entro 5 giorni dalla vendita, se no rischiate che non vi paghino. (tutto comunque è meglio spiegato nelle loro FAQ). pagano pochetto, per i libri. Pochetto sul serio.
- Sperimentato: sì.
Che dire? Cosa buona: hanno pagato subito, su paypal. Cose cattive: mi hanno rifiutato 3 libri, stranamente i più "cari" che prima mi avevano accettato. Ovviamente non mi hanno dato spiegazioni del rifiuto e non me li restituiranno, il che mi fa domandare...ma non è che se li rivendono senza dirmi nulla? E' chiaro, è il rischio in questi casi...però insomma...non è una mossa tanto tanto seria, secondo me...Anche perchè i miei libri erano in ottimo stato.

5)Comproevendolibri.it: un sito gratuito, ci si registra e si inseriscono i propri libri da vendere.
- Pro: è gratis, gli annunci non scadono (mi pare). Vedi anche i libri cercati da altri utenti.
- Contro: ci vuole tempo per mettere gli annunci, e ci si deve poi accordare col compratore per spedizione e tutto.
- Sperimentato: ho messo un paio di annunci. Per ora nessun riscontro.


Per il momento, queste sono le strategie che sto usando per far uscire di casa i libri declutterati.
Il mio modus operandi standard segue alcuni passaggi, finchè il libro non se ne va in qualche modo:
- dare un occhio su comproevendolibri.it per vedere se qualcuno cerca il libro che ho
- verificare se libraccio.it lo vuole e quanto lo paga
- portare a mercatopoli
- inserire su comproevendolibri.it e su ebayannunci
- donare alla biblioteca
- donare a zone di bookcrossing o libri gratis.

Come avevo già detto, sono una brutta persona venale, e quindi parto sempre dalla vendita.
Per il momento procedendo in questo modo mi trovo bene. ma se ci sono suggerimenti, li  accetto con giubilo!





venerdì 7 marzo 2014

Risparmiare ...utilizzando (saponette da hotel, campioni di creme e profumi...)

In questi ultimi mesi le mie spese mediche sono vertiginosamente aumentate, e così ho avuto più bisogno e più tempo (sapete quanto può durare l'attesa che un medico ti riceva?) per cercare piccoli trucchi per risparmiare.
E mi sono definitivamente convinta di una cosa:

 PER RISPARMIARE, MEGLIO UTILIZZARE

Spesso facciamo scorta di prodotti, di oggetti, di mille cose che "un giorno potrebbero servire", che teniamo da parte "per l'occasione giusta".
Poi cosa succede?
Succede che l'occasione giusta non è mai abbastanza giusta, succede che a forza di tenere da parte le cose le dimentichiamo.
Succede anche che scadano.
Non sto parlando di cibo (anche se il discorso è decisamente valido anche in questo senso), ma di cosmetici, vestiti, profumi, candele e così via.
Le creme per il viso, per il corpo, per le mani NON hanno vita eterna. 
I profumi prima o poi deperiscono, perdono il loro bouquet e diventano alcool e basta.
Le candele profumate stessa cosa, i vestiti passano di moda o diventano piccoli, rovinati e quant'altro.

E allora cosa si fa...se ne comprano altri.
Uno spreco insensato.
Anche perchè a forza di comprare e mettere da parte ci troviamo sommersi da oggetti.
Molto molto meglio organizzare quello che si ha e iniziare a utilizzarlo. 
Prima di tutto, una bella operazione di decluttering ci sta bene: eliminare ciò che ormai è inutilizzabile (creme per il viso ormai fossili, profumi che ormai sono solo boccette piene di liquido, candele mummificate).
Poi...organizziamo le nostre SCORTE.

Io ho fatto così: ho preso una vecchia scatola di latta che aveva contenuto tisane, divisa in 8 scomparti, e ho messo tuuuuutti tutti i miei campioncini.
- 2 scomparti per le creme per il viso (sono quelle più abbondanti)
- 1 per profumini (flaconicini, miniature, cartoline profumate)
- 1 per creme "varie": creme all'aloe per scottature, gel di aloe, gel all'arnica, gel per dolori muscolari
- 1 per detergenti viso
- 1 per creme corpo profumose
- 1 per creme corpo anticellulite, idrantanti etc.
- 1 per bagnoschiuma

Ho poi una scatolina a parte per campioni di shampoo, balsamo e maschere per capelli.

Prima di organizzare tutto in questo modo NON TROVAVO MAI NIENTE, e finiva che non usavo niente.
Anche perchè spesso i campioncini più "succosi" quasi mi dispiaceva usarli, a causa di pensieri sbagliati come "questo profumo è troppo buono per usarlo per andar a lavorare", "questa super cremina devo usarla per un'occasione importante" e così via.
Basta.
Ho sistemato tutto per bene e ora li utilizzo regolarmente.
Questo mi permette 
1- di risparmiare un sacco: da mesi non compro creme, detergenti, profumi
2- di non accumulare prodotti su prodotti.
Il mio bagno ora è molto più ordinato, e soprattutto sto utilizzando tutti i prodotti che mi sono stati regalati, che ho ricevuto da siti internet o che mi hanno dato da provare in profumeria, farmacia, erboristeria etc.

Un altro oggettino simpatico che tutti abbiamo in casa ma quasi nessuno usa sono le SAPONETTE degli ALBERGHI.
Scagli la prima pietra chi non ha in qualche cassetto almeno un paio di saponette da hotel.
Ecco.
Solo che spesso finiscono da qualche parte a prendere polvere e non servono a nulla.
Un primo e basilare utilizzo è: al posto della saponetta normale.
Lo so, sembra la scoperta dell'acqua calda, ma una mia piccola indagine tra familiari e amici mi fa pensare che non lo sia.
Moltissime persone non utilizzano questi saponi, li "tengono perchè non si sa mai."
Ma a cosa dovrebbe servire un sapone se non a lavarsi?
Certo, sono saponette piccoline, non durano tanto.
E che problema c'è? Quando una è finita, la si sostituisce con un'altra.
Sono andata alla ricerca di tutte le saponette che avevo raccolto in anni di viaggetti.
Ho preso un barattolo e le ho raccolte tutte lì. Saranno una trentina.
E così ho cominciato a utilizzarle al posto della normale saponetta.
Finchè non sono finite, niente acquisti al supermercato.
Se proprio non vi va di rinunciare alla bella saponetta grande, potete sempre metterli in mezzo alla biancheria nei cassetti per profumarla (se sono un po' profumati, ovviamente), o potete utilizzarli nel bagno degli ospiti, se lo avete.

La cosa importante è USARE le cose che avete.
Non aspettate l'occasione perfetta per usare quel profumo che vi piace.
Non importa se è un campione piccolo: se vi piace moltissimo una volta finito potrete sempre compralo, basta segnarsi che profumo è.
Utilizzate i campioni di creme, o regalateli a chi li usa (decluttering decluttering!!!).
Utilizzate quell'enorme flacone di crema corpo che tenete da parte per quando avrete davvero tempo di coccolarvi.
Trovate il tempo. Non ci vuole un'ora per spalmarsi un po' di crema idratante.

Il risultato è ottimo, e almeno triplice:
- risparmio: molti meno acquisti
- decluttering: meno roba in giro
- ecologia: meno sprechi.

Esistono anche utilizzi alternativi: es. una crema può essere utilizzata per lucidare scarpe e altre cose, un sapone può esser usato (da chi è capace) per farne sapone liquido, ma anche senza sforzarci tanto possiamo già fare molto.
USARE. NON SPRECARE. NON ACCUMULARE PER POI BUTTARE.

domenica 26 gennaio 2014

Dopo altri 20 giorni

La mia costanza nel fare decluttering è maggiore di quella che ho nel tenerne traccia.
E dire che mi aiuta un sacco, scrivere quello che combino: è bello guardarmi indietro e vedere quanto spazio sto creando, quanta roba sta uscendo da casa mia grazie a questo mio "progetto".
La cosa interessante è che spesso questa roba non finisce nel cassonetto: la prima fonte di "riciclo" è mercatopoli, la seconda sono i frati (scelta legata al fatto che 1) prendono tutto, 2) ho potuto vedere che in effetti poi riusano la roba e la destinano a chi la userà), la terza, sic, mia suocera (se potesse prenderebbe tutto, le destino solo cose che so che userà davvero), la quarta il cassonetto.
Insomma, quasi mai è roba rotta o comunque da buttare.
Per la maggior parte sono cose inutili PER ME.
Non è necessario che qualcosa sia rotto o totalmente inservibile, perchè sia IN PIU' in casa vostra.
Spesso è un ricordo di qualcosa che non ricordate più, o la seconda o terza copia di qualcosa di cui basta un esemplare (es. una grattugia o, nel mio caso, l'Ulisse di Joyce), o qualcosa che comunque non userete più.
E soprattutto, spesso sono cose che possono servire a qualcun altro!
(In un prossimo post devo parlarne un po' per bene, di come e dove vendere/regalare oggetti).
Ma veniamo a "un oggetto al giorno" e a questi ultimi 20 giorni:
1) servomuto (rubava troppo spazio, ho liberato una mensolina a parte nell'armadio, ed ecco lo spazio per i vestiti da casa e per il giorno dopo);
da 2) a 15) libri. Portati a Mercatopoli. Se tra 3 mesi non li avranno venduti, li prendo e li regalo ai frati per il loro mercatino.
16) un maglioncino in materiale indefinito
17),  18) e 19) giacche che non mi sono mai state bene ma che amavo, oh, se le amavo
20) mascara secco, secchissimo, conservato per motivi ignoti visto che faceva schifo già da fresco.

Quando convincerò il marito a fare un giro anche nella sua parte dell'armadio...allora dovrò barare, altro che UN oggetto al giorno...

martedì 19 marzo 2013

Parliamo di...regali di Natale. Pensarci prima, pensarci meno!


Non sono pazza. Lo so che siamo in marzo, e che tra poco sarà Pasqua. Eppure sto proprio parlando di Natale.
Qual è uno dei problemi più grandi che si deve affrontare a Natale? I regali.
A chi farli, e non solo.
Cosa regalare.
E, parlando di risparmio, quanto spendere. Come fare a non spendere troppo.
Ogni anni è la stessa storia.
Personalmente non sono molto natalizia, faccio pochissimi regali, di solito solo ai bambini.
Eppure vedo che moltissime persone arrivano ogni anno alla fatidica data con le mani nei capelli, disperate perché hanno speso troppo, non hanno fatto tutti i regali che “dovevano” fare, non hanno tempo per cercare regali personalizzati.

Ci pensavo oggi, al supermercato.
Era tutto un tripudio di Colombe, Uova, Peluches, Giocattoli. Prezzi assurdi, per la maggior parte delle cose.
Al di là del cibo, visto che è difficile comprare il panettone ad agosto, qualcosa si può fare per risparmiare.
Una cosa molto, ma molto utile, è iniziare a pensarci PRIMA. MOLTO PRIMA.
Pensarci non vuol dire preoccuparsi, o fissarsi. Ma solo pensarci. Averlo presente.

E allora, perché non iniziare in occasione di queste brevi feste Pasquali?
Spesso Pasqua è sinonimo di pulizie di primavera. Ottimo, le pulizie di primavera possono essere un buon punto di partenza per la vostra Operazione Regali di Natale (ORN per gli amici).

Prima di tutto, pulizie di primavera significano, perché no, DECLUTTERING.

E dalle operazioni di decluttering è estremamente probabile che saltino fuori parecchi oggetti che possono avere una seconda vita come regali di Natale.
Non è un peccato capitale, dare una seconda vita agli oggetti, anzi.
Fa risparmiare, e in più si evita di buttare nella spazzatura qualcosa che non dovrebbe andarci.

Quindi, primo passo, decluttering.
Secondo passo, separare gli oggetti che volete usare come regali.

E poi?
E poi procuratevi una bella scatola in cartone resistente. E iniziate a sistemare lì dentro gli oggetti.
Se siete molto bravi, procuratevi anche un po' di post-it.
E appiccicate su ogni oggetto il post-it con il nome del destinatario del futuro regalo.

Ecco che la vostra ORN sta prendendo forma.

Avete cominciato con la vostra scatola dei regali futuri.
Da adesso in poi, pian piano, durante i prossimi mesi, quando scoverete da qualche parte quello che secondo voi è il regalo giusto per qualcuno, compratelo, etichettatelo e riponetelo nella scatola.

Certo, questa operazione è più facile se si già a CHI fare regali.

Se siete amanti delle liste, ecco qua dove scaricarne una pre-formata proprio a questo scopo.

Con la lista sottomano, e la scatola pronta, la vostra ORN non avrà rivali.

E a dicembre scoprirete di avere risparmiato davvero.

sabato 9 febbraio 2013

Al supermercato con l'economista mascherato

Del libro L'economista mascherato ne avevo parlato qui.
Ora che l'ho finito devo ammettere che certi argomenti, per quanto trattati in modo semplificato, a me risultano lo stesso un po' ostici.
Ma quando si parla di marketing, supermercati...e cibo biologico, le antenne mi si drizzano.

Il libro parla di "price-gouging", cioè l'effetto che sia quando il venditore ricarica sul prezzo approfittando del fatto che:
- il prodotto è poco presente (scarsità di risorse)
- lo vendono in pochi (scarsità di competizione)

Ne parla a proposito del CIBO BIOLOGICO.



Lo vediamo ogni giorno nei supermercati. Il cibo definito biologico è più caro. Eccome.
Tralasciamo per un attimo l'insensatezza di parlare di "cibo biologico": tutto il cibo è "biologico", se per biologico intendiamo "relativo alla biologia". Si aprirebbe un lungo discorso sul linguaggio e su come lo usano per convincerci a comprare le cose più strane.

Torniamo a noi.
Leggendo il libro di Harford ho pensato "cavolo ma questo lo sapevo anch'io"...eppure...eppure non sempre ci facevo caso.




....nel negozio XX Di Washington, il grande e lussuoso reparto frutta e verdura ospita uno accanto all'altro sia i prodotti bio sia quelli  coltivati in modo tradizionale, ma sempre affiancati da un prodotto completamente diverso. Le banane biologiche stanno accanto alle mele convenzionali, l'aglio bio accanto alle cipolle convezionali. Non troverete mai le banane o l'aglio bio acanto a quelli convenzionali. Il confronto immediato dei prezzi schiuderebbe gli occhi dei consumatori. ... (cit.)





Indovinate cosa ho fatto la volta successiva che sono andata al supermercato?
Esatto. Ho fatto caso a questa cosa.
Ed è vero. Sarà banale, e in effetti a guardarci un attimo si vede subito. Eppure. Eppure non sempre ci si fa caso.


Semplice e chiaro: il confronto immediato dei prezzi schiuderebbe gli occhi dei consumatori.
E quindi rendono il confronto più complesso.



Provate a guardarci, alla prossima spesa. magari il vostro supermercato è diverso, e non usa questa strategia. O magari sì.
Con questo non voglio dire di non comprare il cibo biologico, ma di stare attenti.
Non sempre (leggi: quasi mai) il ricarico di prezzo che ci fanno sopra è giustificato dal "maggiore lavoro" che richiede l'alimento.

Il supermercato ottiene un  grosso vantaggio, esponendo il cibo bio in maniera "incasinata" e con un prezzo spesso assurdo.

Rendendo difficile il confronto dei prezzi, e alzando il costo del bio, ottiene molte informazioni sui consumatori:

- vedrà quanto mercato ha il biologico caro: cioè scoprirà se c'è un buon bacino di consumatori che non badano al prezzo, se pensano di avere la qualità maggiore

- vedrà quanti utenti sono attenti al prezzo: scoprirà quanti consumatori, in media, scelgono il prodotto meno caro. Sono attenti al prezzo? O non interessati al bio?


Per scoprirlo basterà al supermercato creare una linea bio con prezzi leggermente più bassi di quella "top", e vedere se vende.

In questo modo il supermercato avrà raccolto moltissime informazioni, e potrà sfruttarle per aumentare i suoi profitti.
Se ha una clientela "distratta", che compra un po' a caso.
Se ha una clientela "attenta", al prezzo o al biologico.
In base a questo...amplierà l'offerta di certi prodotti e ne eliminerà altri.
E adeguerà anche i prezzi, vedendo quanto ricarico può permettersi, e vendere comunque un certo prodotto "speciale".



Questo discorso, il te lo faccio pagare di più perchè a me costa tanto (e soprattutto perchè ho visto che lo compri lo stesso), sarà l'oggetto del prossimo post, a proposito dei biscotti Mulino Bianco. 




sabato 2 febbraio 2013

L'economista mascherato. Una lettura interessante



Sottotitolo: L'insospettabile logica che fa muovere i soldi

Lo conoscete? Lo avete letto?


E' stato scritto qualche anno fa da T. Harford, giornalista di origini inglese, che ora vive negli USA. Della sua biografia ci può importare che: è stato consulente economico di alcune grandi compagnie petrolifere,  ha collaborato con la Banca Mondiale, e insomma..si occupa pesantemente e seriamente di economia.

Ora, io sono una grande lettrice, ma l'economia non è mai stata tra le mie tematiche preferite.
Anche perchè spesso i libri che trattano l'argomento sono troppo tecnici per me.
Ultimamente però sto cercando di informarmi meglio, partendo da testi di stile più divulgativo.
Ecco il perchè di "L'economista mascherato".
In questo "saggio" l'autore esplora il mondo dell'economia e di "come girano i soldi".

I ragionamenti sono piuttosto interessanti, per esempio risponde alla domanda: chi paga davvero il vostro caffè? Perchè il caffè equo e solidale costa di più? Perchè i supermercati dispongono i prodotti in un certo modo?

Certo, alcuni discorsi sono calati nel mondo americano, e non completamente trasferibili nel nostro. Ma è una lettura che dà da pensare.

Alcune idee le avevo già lette e altre le avevo anche intuite da sola...ma rileggerle scritte bene, e in modo chiaro, aiuta sempre.

Io ho trovato il libro in biblioteca, non dubito che possiate farlo anche voi o acquistarlo in una qualsiasi libreria, ma intanto voglio condividere alcune piccole cose che ci riguardano.
Ci riguardano  come consumatori, come clienti di negozi e supermercati. Come persone che vogliono capire un po' meglio come spendono i loro soldi.

Nel prossimo post vedremo cosa dice Harford a proposito di banane biologiche e non. E aggiungerò la mia personale esperienza con un addetto al servizio clienti del Mulino Bianco.