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giovedì 28 aprile 2016

Minsgame settimane 2 e 3. Sembrava più difficile

Ero partita con l'idea, vaga, che sarebbe stato un po' difficile per me seguire davvero il minsgame.
Semplicemente mi sembrava di aver già sfoltito, eliminato, potato, abbastanza.
Mentivo? no.
Ma è passato del tempo...e il tempo fa cambiare le cose.
Accadono eventi, si modificano priorità.
E così succede che, per esempio, la libreria che mi pareva tanto sfoltita e libera...è diventata fonte di tanti, ma tanti oggetti da dare via.

Molto è in vendita / venduto.
Altro è stato donato in giro e regalato a persone varie.
Altro è diventato spazzatura.
Tanti tanti oggetti.
Complice la nuova destinazione di una stanza dell'appartamento, complice il desiderio di semplificare e di avere, un giorno, quando prima o poi spero traslocheremo, meno scatoloni di roba da portare qua e là.
Che tanto, quel che mi serve e quel che davvero voglio ce l'ho. Il resto è prescindibile.
Alcuni "oggetti" son in realtà gruppi;: cartoline, foto, faldoni di carta. A contarli uno a uno diventavano migliaia pezzi, altro che #minsgame!!!

Settimana 2: miscellanea di oggetti


8.fotografie e cartoline
- 3 cavi che non si usano più- 4 vestiti che mi hanno passato per il bimbo..ormai troppo rotti per usarli anch'io
9.- cintura borchiatissima (venduta)
- raccoglitore
- 3 libri buttati
- 1 set di candele profumate puzzolentissime,
- cellulare rotto da anni
- 2 custodie per occhiali
10.- 8 libri (vendita)
- pentola inutile (regalata)
- 1 scatolina con incensi (regalata)
11.- 10 riviste
- candela colorata
12. palette di ombretti (si dice così?).
- una decina di bustine varie di tisane "miste".
- una confezione di nescafè.

13. - 5 piatti enormi (regalati), centrifuga rotta (buttata), 3 pentole assurde (donate), faldone di carta da “riciclo” regalato al nido, 1 carrellino da cucina (mercatopolizzato), 2 pacchetti di caramelle fossili
14 - 2 vasi da fiori
- 2 scatole in metallo (le infide scatole che tieni per oggettini ancora più infidi. Via scatole, nessuna scusa per tenere oggettini)
- portafogli
- profumo da uomo (venduto)
- calamita da frigo (io odio le calamite da frigo)
- confezione di sali da bagno (io non ho la vasca...)
- 1 custodia di plastica
- 2 paia di slip
- collanina (mercatopoli)
- 2 sottobicchieri inutili (nido per lavoretti)


Settimana 3: trionfo di libri e balsami!!!!

15- 6 cassette di cartone ormai inutili
- 2 profumi da uomo (donati)
- 2 mollette mezze rotte
- 1 pirofilina crepata (uff..colpa mia!)
- calzini+maglietta+ pantaloni da bambino troppo piccoli

16 + 18 35 tra pentole e stoviglie date via
17 17 libri buttati (edizioni oscene, mezze rotte)
18 vedi 16

19 10 libri buttati, 6 donati, 3 venduti

20 -5 bottiglie di vetro
- 5 mucchietti di roba turistica tenuta per ricordo
- gioco gigante regalatomi per il bimbo...donato all'asilo nido dove hanno più posto
- mascara insensato
- reggiseno che non regge
- oggetto non identificato..forse in una vita passata era stato una specie di borsa
- deodorante esaurito trovato in auto
- auricolari odiosi che non ho mai imparato ad usare
- custodia di cd
- ciondolone metal
- calza della befana, tenuta per usarla a scuola. Ma siamo ormai a maggio.
21 libri (venduti)


giovedì 7 aprile 2016

Una settimana di #minsgame. Cominciamo a giocare.

Ho deciso di giocare secondo le regole.
Contando gli oggetti.
I primi giorni sono i più facili, pochi oggetti per volta. Vedremo come andrà nel proseguire.
Comunque, ecco le vittime della prima settimana:


1. super faldone di carta

2 - l'alimentatore di un oggetto che non ho più
-  custodia enorme di minuscolo mouse
 
3. stampante , lettore dvd e una specie di calcolatrice rotta

4. 4 cinture mezze rotte e orrende

5. cd di software vari ormai inutili

6. 3 caricabatterie, 1 alimentatore, guantoni da boxe al sacco + fasce protettive (messi in vendita ieri...e venduti subito, grazie al prezzo stracciato )

7. libri ormai decisamente obsoleti (università).

Domani saranno 8 oggetti, e così via.
La futura stanza del bimbo comincia a sembrare leggermente meno piena. Leggermente. Perchè i mobili sono pochi, ma quei pochi sono anora pieni di cose.
La libreria deve ridursi, da 4 a 3 grosse ante, per intenderci.
E di queste 3, una servirà per le cose di mio figlio. Quindi...prevedo giorni di grande smaltimento.

mercoledì 30 marzo 2016

Ricomincare con il decluttering. Un nuovo progetto 365? #MinsGame

Il progetto "Un oggetto al giorno" è finito da un pezzo (QUI i risultati), e ha dato buoni risultati.
Adesso si tratta di...ricominciare.

L'appartamento in cui viviamo non ha cambiato metratura, è sempre uguale.
Ma ora ci si vive in tre, e un bambino che cresce ha bisogno di un suo spazio.
E quindi...l'unica stanza che era, per così dire, in più, cioè non adibita a camera da letto, cucina, ingresso o bagno...deve diventare la sua camera.
Ora è la stanza in cui ci sono i suoi vestiti, la mia enorme libreria con i libri e tante altre cose dentro, la scrivania, il pc, il mobiletto con dentro tutto ciò che riguarda pc e tecnologie varie, biro, fogli, tutto insomma.

E così...sono ripartita.
Ho preso spunto dal blog The minimalists, dal post che propone un "gioco": l'idea è di eliminare oggetti, per 30 giorni.
Un oggetto il primo giorno.
Due oggetti il secondo...
Trenta oggetti il trentesimo.

Ero partita con l'idea di giocare senza contare...poi ho cambiato opinione e voglio provare a raccogliere la sfida alla lettera!

Il decluttering si concentra, chiaramente, sulla stanza da sgombrare.

Ho cominciato dal mobile "tecnologico".
Questo armadietto deve sparire. Non c'è posto per lui qui e non ho altro posto in casa dove piazzarlo. Quindi deve andarsene.
Sopra c'è la stampante. Che se ne va oggi. Non stampo molto, posso farlo altrove. Ingombra un sacco e anche lei...non ha più un posto.
Poi sono andata a frugare dentro.
Avevo "sistemato" circa un anno fa, poco prima che nascesse mio figlio, avevo buttato e inscatolato le cose, i cavetti e tutto quanto.
Adesso che ho ricominciato, è saltata fuori un mucchi di roba da buttare:
- una serie di cavi che non si usano più
- cd di installazione e recupero dati ...che non recupererebbero più nulla
- l'alimentatore di un oggetto che non ho più
- la custodia enorme di un minuscolo mouse
- parti di plastica di altri oggetti tecnologici che non so più a che servano.
In pratica, da due ripiani stracolmi, ora un ripiano è totalmente vuoto, e l'altro lo è a metà.
Presto trasferirò ciò che resta altrove.
E il mobile sparirà.


mercoledì 30 dicembre 2015

Un 2015 di decluttering e risparmio. cosa fare con i regali di Natale indesiderati.

La mia sfida per il 2015 è stata soprattutto il decluttering: anche se il progetto più serio è stato quello di eliminare un oggetto al giorno per un anno. Qui i post al riguardo.



Alla fine dell'anno...come non considerare il grande problema dei regali di Natale? Quelli doppi, quelli inutili, quelli indesiderati.
Ecco qualche idea per liberarsene: QUI e QUI.



Piccole considerazioni sul metodo Flylady e su quello di Marie Kondo.
 

Ma come si gestisce il decluttering se non si vive soli?


Decluttering e partner accumulatori
 

 

giovedì 15 ottobre 2015

...sono soddisfazioni.

Oggi ho (s)venduto quasi 50 libri. Quarantanove, in realtà, per la precisione.
In cambio ho ricevuto 50 euro.
Ho svenduto, certo, erano quasi tutti volumi praticamentei intonsi, cartonati, con la loro bella sovracopertina.
Chi li ha comprati li passa a un amico che ha una bancarella non so dove, che li vende a peso o a poco, non ho capito e non è, in realtà, cosa che mi riguardi.

Io ho:
- liberato spazio
- guadagnato 50 euro

Due cose molto positive, entrambe.

Perchè quei libri erano lì a impolverarsi, in attesa che qualcuno li comprasse, per quanto a prezzo già basso non riuscivo a darli via, o ci sarebbero voluti altri mesi e mesi.
E 50 euro non mi fanno schifo, no, che io con 50 euro ci pago la spesa, o almeno quei 4-5 pacchi di pannolini, per esempio.

Qualcuno mi ha detto "ah ma li hai svenduti, ah ma poi lui se li rivende...", e so anche che c'è chi mi direbbe "perchè invece non li hai regalati, allora".

Che dire, sul fatto che li ho svenduti, lo so. Ma tenerli lì ammucchiati sullo scaffale non è che fosse proprio questa idea geniale, no?
Sul fatto che chi li ha presi li rivenda....e allora? Sono SUOI, ora. Può farci quello che vuole, una scultura astratta, una donazione alla biblioteca, un mercatino.
Quando un oggetto se ne va da casa nostra, perchè venduto, regalato, abbandonato vicino a un cassonetto, non è più nostro. Non ci riguarda più quello che ne faranno gli altri, è loro diritto usarlo come vogliono, e darlo ad altri, se vogliono.
Non è un bambino, non è un animale domestico: il libro è un oggetto, chi lo possiede ne farà l'uso che vuole.
Avrei potuto regalare questi libri? Penso di sì, ma non l'ho fatto.
Sono una specie di Scrooge de noartri? Mah, no, non mi sento così.
Ho regalato tante cose, ne ho "lasciate" in giro altre che sono sparite in pochi minuti.
Ma quando posso, vendo. Perchè 50 euro mi fanno comodo, e dico sul serio.
Ho in mente, da qualche mese, l'ambizioso progetto di sostituire le mie scarpe con un altro paio, per esempio.
Sì, porto per tutto l'anno lo stesso paio di scarpe, usando calzini sottilissimi d'estate, di caldo cotone ora e di lana e pile l'inverno.
Ormai però queste scarpe si stanno usurando, e vorrei sostituirle.
E visto che le scarpe che prenderò saranno LE scarpe...non credo che potrò trovarle proprio a buon mercato, e almeno un centinaio di euro passeranno da me al negoziante. Anche perchè ho in mente un paio di modelli che mi interessano, materiali buoni, scarpe resistenti e comode...devo solo provarle per bene e vedere quali calzano meglio. E in entrambi i casi, il prezzo è poco più di 100 euro. Che non è affatto poco.
I 50 euro guadagnati coi libri rientrano nel progetto "la scarpa".
Sono soldi "extra", che non vanno a pesare sul bilancio familiare, e saranno investiti così. E non mi sento in colpa ad aver svenduto libri che non amavo, che avevo in gran parte "ereditato" (da mia mamma, da gente che non li voleva più e li dava a lei), che erano regali sgraditi, libri per me INUTILI.
Se riuscirò a trasformarli in scarpe (con l'aggiunta di qualche altro piccolo extra, se mi pagano gli articoli...), per quanto mi riguarda quei libri avranno svolto egregiamente la loro funzione nella mia vita.

venerdì 4 settembre 2015

Di nuovo l'armadio. Declutttering per amore (di me stessa).

L'ultima volta che avevo dato una bella sistemata alla zona vestiario è stata un anno e mezzo fa.
Avevo sfoltito il mio non ricco guardaroba (per vedere i dettagli, ecco il post), fino ad arrivare a quello che mi sembrava un buon risultato.
Poi, nell'arco di altri mesi, se ne sono andate altre cose, magliette, biancheria, collant e amenità varie.
Ho ridotto ancora. Mi sembrava di essere giunta al punto di avere solo cose usabili. Solo cose da usare.
Poca roba, ma almeno roba che porto.
Poi l'altro giorno, non so perchè, ho pensato che fosse il caso di aprire di nuovo la mia anta dell'armadio e dare una cotnrollata.
Cosa mi ha spinta a farlo?
Non ne sono sicura, ma credo che le motivazioni siano:
- sto maturando nuove consapevolezze, anche su di me
- mi sento, ancora, con troppa roba per casa
- mi accorgo che alcune cose non le porto mai.

I punti 2 e 3 non richiedono grandi spiegazioni, il punto 1 forse sì.

Io non ho mai amato fare shopping, e oltretutto credo di non avere neanche chissà quale gusto estetico.
Questo, unito a una scarsa autostima, mi ha portato negli anni quasi a "punirmi".
La punizione però non sta nel comprare poche cose, questo mi viene davvero naturale, ma nel fatto che non mi sono mai davvero interessata di cosa indossavo.
Pensavo, sempre, che in fondo il mio corpo e io non meritassimo poi chissà cosa.
Il risultato è ritrovarsi con un armadio in cui i capi più "preziosi" erano comprati da Promod.
Senza nulla voler togliere a Promod, non si tratta certo di alta sartoria, o di capi che cadano bene su qualsiasi struttura fisica...
Mi sono accorta, prendendo in mano ogni capo che avevo salvato dal decluttering precedente, che ho quasi solo cose lise, consumate, vecchie, a volte anche un po' sformate, ormai, dall'uso e dal tempo.
Mi sono accorta che ho un solo capo ancora bello, una gonna comprata in un outlet, di una marca inglese (credo) che veste le "signore", e non intese come donne adulte e basta, ma come donne che si vestono con vestiti "buoni", ben fatti, di buon taglio.
Ho guardato le mie cose una per una, non ho fatto come suggerisce Marie Kondo (chi è Marie Kondo e cosa vuole dai nostri armadi?), non ho tirato fuori tutto. Ho solo spostato tutto a sinistra, dentro l'anta, e man mano portavo un capo alla volta sulla destra, lo guardavo e valutavo.
In alcuni casi ho provato a indossare. Ma di solito mi è bastato guardare.
Ci avrò messo 10-15 minuti, non so. Un po' perchè ho poche cose, un po' perchè non avevo molti dubbi: o sì, o no. Le cose dubbie, poche, le ho provate. Alcune sono rimaste, alcune sono andate.
Sono anni che non faccio shopping davvero: ho ancora cose di quando avevo 18-20 anni, e per quanto non abbiano i buchi e siano pulite...sono vecchie. E soprattutto io ho 36 anni, non 20. Non hanno più senso, su di me.
Non le indosserei comunque.
Alla fine mi sono accorta di aver riempito, in quei pochi minuti, una borsa di quelle del supermercato, quelle bianche grandi per la spesa.
Una borsa piena, qualche kg di roba.
Dove si era nascosta, quella roba inutile? Chissà perchè l'avevo salvata l'altra volta...
Me lo sono chiesta.
Mi sono risposta che forse, l'altra volta, non ero ancora pronta.
Non tanto a lasciar andare cose che comunque non amo particolarmente, quanto ad amare ME.
Pensavo che comunque avrei dovuto "sfruttare" fino alla fine (dei miei giorni o dei loro?) quelle cose, che comunque io "non meritavo" di avere niente di sensato, da mettermi.
Che quelle cose lì, che PIU' O MENO mi andavano bene, erano abbastanza.
Ora sono un po' stanca di questo accontentarmi, di questo "più o meno".
E così ho buttato nel cassonetto dei vestiti tutta quella roba.
Mi resta poco, ora. Restano cose che ancora posso / voglio indossare.
Ho preso anche una decisione.
Non voglio più avere nell'armadio 40 stracci, ma neanche 20 stracci.
Voglio arrivare ad avere, pian piano, anche solo 10-15 pezzi, ma che siano tutti SENSATI per me. Adatti a me.
Di buona qualità, di buon taglio.
Non ho bisogno di chissà cosa, capi base e colori neutri per me vanno benissimo.
Ma ho deciso che, pian piano, consumerò questi ultimi straccetti rimasti e li sostituirò, per bene, con pochi pezzi ma scelti che mi stiano bene, che mi valorizzino e non semplicemente che "mi coprano".
Per me è molto strano pensare questo, pensare di spendere soldi per me, pensare di cercare qualcosa che davvero mi stia bene, qualcosa con cui mi piaccia vedermi allo specchio.
E' un passo avanti nella mia vita.
Non credo che avrò mai un armadio strabordante, mi piace molto avere poca roba e sapere sempre cos'ho, niente cambi di stagione e niente cassetti e ante ricolme.
Ma vorrei arrivare a un piccolo guardaroba piacevole, per me. Credo che sarà un modo per essere amorevole nei miei stessi confronti.
Per il momento non ho acquisti da fare, vedrò se, per l'inverno, acquistare un maglione. Intanto, comunque, mi godo il fatto di aver tolto di mezzo altre cose che mi zavorrano solo.

mercoledì 19 agosto 2015

Io e Marie Kondo. Il magico potere del riordino...e Fight club


Questo è uno dei miei brani preferiti di “Fight Club”. Uno di quelli che condivido pienamente.

Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. Compri il divano, poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto servizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto.
Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.

E così, alla fine sono approdata anch'io alla lettura di questo best seller nipponico (Il magico potere del riordino, ça va sans dire)
Ero incuriosita, viste le recensioni contrastanti: chi l'ha trovato utilissimo, chi insensato, chi troppo legato a una cultura diversa dalla nostra, chi troppo estremo e chi stimolante.
Io sono arrivata a leggerlo ora che è arrivato in biblioteca, e nel frattempo avevo già visto in giro opinioni e recensioni: partivo quindi con alcune idee e aspettative, che potrebbero avermi condizionata nella lettura.
Ma veniamo al libro.
Nella prima parte M. Kondo racconta (suppongo in maniera romanzata ed enfatica) la sua progressiva “scoperta” dell'arte del riordino.
Da psicologa, se avessi incontrato la Marie ragazzina, avrei voluto fare due chiacchiere con i suoi familiari, ma va beh.
Insomma, la prima parte è dedicata a spiegare la filosofia della faccenda, in maniera piuttosto spiccia e molto direttiva.

Ecco, la direttività, il tono quasi sempre imperativo sono una caratteristica del libro che può piacere molto (a chi vuole essere spronato) o irritare (chi non ama quelli con la verità in tasca). A me ha lasciato un po' così, trovo alcuni discorsi un po' tagliati con l'accetta, e altri (se ti vesti bene in casa ti sentirai meglio, se ti vesti in tuta “diventerai una donna a cui si addice la tuta”) sono cose già sentite più e più volte e possono essere più o meno condivisibili.

Diciamo che alla prima parte ho dedicato un'attenzione altalenante.
Il mio scopo nel leggere questo libro era: trovare nuovi spunti per alleggerire ulteriormente casa mia.
Non sento il bisogno di consigli particolari sul riordino (in effetti non mi interessa neanche la piegatura dei vestiti e cose così), cercavo più che altro qualcosa che mi desse un punto di vista nuovo, come un nuovo paio di occhiali attraverso cui guardare le cose.
Perchè, pur essendo una buona declutteratrice, ho come la sensazione di “non vedere” alcune cose, avendole sott'occhio sempre.

E così sono passata ai capitoli “operativi”.

Alcuni suggerimenti kondiani sono:

- lavorare per categorie di oggetti e non per stanze: utile per alcune categorie di cose che in effetti ho un po' sparse in stanze diverse (esempio cancelleria e carta), per il resto categoria e stanza tendono a coincidere

- fare tutto per bene in una volta e non a pezzi: secondo lei se vai per gradi finisci per ...non finire mai.
Su questo ho riflettuto e sto riflettendo, e credo che farò a modo mio: ho già fatto un lavoro bello grosso e ora stavo lavorando a piccole cose, ma ho deciso di fare un'altra bella passata “grossa”. Poi però credo che continuerò il mio costante piccolo lavoro quotidiano, perché è bellissimo pensare che fatto una volta sto lavoro poi non lo fai più...ma la roba inutile si insinua in casa anche se io non compro nulla, e poi c'è sempre qualcosa che si consuma, o che perde di funzione...e quindi...con buona pace di Kondo io farò così.

- piegare i vestiti in un certo modo, e non annodare calze e calzini... Su questo non mi pronuncio, la piegatura in verticale non mi interessa (ho abbastanza poche cose da non dover cercare di fare spazio) e trovo comodo annodare i calzini o farne “patate” ...e su questo proprio non mi sento in vena di cambiare.

- buttare: ecco, io magari preferisco provare a vendere regale donare. Kondo suggerisce di buttare e via. E magari in certi casi ha ragione, se no si rischia di rimanere invischiati nel “lo tengo per darlo a...”. Io mi do un tempo limite, se entro quello non ho venduto o regalato, finisce ai mercatini delle associazioni o vicino al cassonetto. O dentro al cassonetto, anche.

Poi ci sono consigli su come liberarsi /gestire fotografie e oggetti ricordo vari, e consigli su come organizzare la casa: non comprare inutili divisori e contenitori, non stipare roba ovunque....
Insomma tutte cose sensate, per carità, ma non nuove.
Sarà che mi sono già liberata di foto e oggetti vari, tenendone una minima quantità, sarà che condivido in pieno il NON comprare inutilissimi divisori e organizer e contenitori per stivare roba...riduci la roba e vedrai che la sistemi benissimo in quello che hai!!!, sarà questo o sarà che mi aspettavo troppo, ma alla fine mi sembra un libercolo carino ma niente di che.

Non l'ho trovato particolarmente estremo, se non per il fatto che esorta a “buttare”...ma se prendiamo il “buttare” in senso più lato (includendo il solito vendi regala dona) allora mi sembra tutto molto logico e normale (N.B. NON la parte sui documenti. In Italia funziona diversamente, ma basta guardare su internet e si vede per quanti anni conservare cosa).

E così...leggere Marie Kondo non mi ha dato particolare ispirazione, ma è stato comunque piacevole. Ho trovato scritti da lei pensieri che condivido, ma che a volte non ho espresso a me stessa in modo ordinato, e trovarli nero su bianco aiuta sempre.
In ogni caso, ad essere sincera, più che la Kondo per me è stato utile, anni fa, e lo è ancora, di nuovo Palahniuk. E pensare che Fight club non è neanche il suo romanzo migliore.
Eppure questa frase la ricordo sempre.

Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirà buttato via

Ecco. Questo, per me, è di sprone. E mi aiuta. Ma ne avevo già parlato qui.


Questo il libro di M. Kondo:

giovedì 16 luglio 2015

Considerazioni da fare prima di (s)vendere online



Dopo aver fatto operazione di decluttering in casa, spesso saltano fuori oggetti o libri in buono stato di cui ci si vorrebbe sbarazzare, ma come?
Si possono regalare, o si può provare a vendere.
In quest'ultimo caso ci sono alcune considerazioni da fare, secondo me.

Prima di tutto...pensate un attimo a qual è il vostro scopo principale:
- volete liberarvi dell'oggetto tirando su qualche soldo?
- o volete vendere a un certo prezzo (altrimenti niente)?

Sono due opzioni diverse.
La seconda possibilità secondo me ha senso soprattutto se:
- non avete fretta di vendere
- vendere l'oggetto non è per voi una priorità: se lo vendete a un prezzo che vi sembra “equo” bene, se no ve lo tenete
- avete un oggetto di valore (gioiello, libro antico e simili) e vi rivolgete a una certa nicchia di acquirenti.

In questo caso, francamente, non so se consigliarvi la vendita online. O comunque non su generici siti di annunci.
Rischiereste di perdere solo tempo, e pazienza.


1. Chi compra oggetti usati vuole risparmiare
Se una cosa costa 40 euro, difficilmente chi la compra da voi usata vorrà spendere più di 15 (20 a dir tanto).
Consideratelo, prima di mettere in vendita un oggetto.
Molto probabilmente l'oggetto che a voi era costato 40 lo venderete facilmente se lo mettete a massimo 10. E ci sarà anche quello che vi chiede lo sconto.


2. Per vendere online ci vuole tempo
Bisogna scrivere l'annuncio, cercando di essere dettagliati e precisi su:
- tipologia di ottetto
- condizioni
- metodi di pagamento
- prezzo
- metodo di consegna
Poi si aggiunge la foto dell'oggetto.
Poi si pubblica l'annuncio e si aspetta. Anche dei mesi
A quel punto, sappiate che:

3. Per vendere online ci vuole pazienza
Possono passare poche ore o molte settimane, prima che qualcuno vi contatti.
E anche quando lo faranno, nonostante abbiate scritto un annuncio, con foto, come questo:
“ Vendo 5 romanzi di Marquez,.titoli etc etc. edizione cartonata, mai aperti.
Prezzo 3 euro l'uno, spedizione con piego di libri ordinario inclusa.
Se acquistati tutti e 5 insieme, il prezzo è di 13 euro, spedizione con piego di libri ordinario inclusa.
Spedisco solo. Accetto solo pagamenti via paypal.”
...ci sarà sempre chi vi scriverà cose tipo:
- vendi anche romandi di Stefano Benni?
- Non è che fai consegna a mano? Io abito a Torino, ho visto che tu sei a Roma, ma se passi di qui...
- Se li compro tutti e 5 insieme, mi fai 10 euro?
- Quali libri sono?
- Posso pagarti alla consegna?
- Non ho paypal, posso pagare in un altro modo?
E così via....
A quel punto vi chiederete se avete scritto in ostrogoto. Non è così.
Pazientate. A queste persone vedete voi se rispondere o meno.

4. Ci sarà chi vi chiede lo sconto
Come da punti 1 e 3, ci sarà chi, dopo che voi avete deciso un prezzo..vi chiederà di abbassarlo ancora.
Qui sta a voi. Volete sbarazzarvi della cosa in questione al più presto? Accettate.
vi sembra di svendere eccessivamenet? Declinate.
Purtroppo quando si pubblicano annunci nei siti di compravendita tra privati, pare che sia “normale”, per molti acquirenti, chiedere lo sconto.
Io personalmente rifiuto.
Per scelta, io parto già da prezzi bassi (dico davvero, bassi), e non scendo sotto quelli.

Qualcuno, qualche tempo fa, mi diceva: “quando ti vedo vendere online i tuoi libri (o altre cose) a quei prezzi, penso che li stai svendendo. Io non lo farei.”
Questa è una questione molto personale, ma va considerata.
Cosa vuol dire per voi, svendere?
Un libro acquistato a 15 euro qualche anno fa, e rivenduto oggi a 5, è svenduto? E venduto a 3?

Io mi regolo in questo modo.
Se si tratta di oggetti che:
- non uso / non voglio più / non leggerò o rileggerò
- non sono “particolari “ (prime edizioni, gioielli “veri” etc.)
….io svendo.

Ho provato, per un po', a vendere i miei libri usati a un prezzo che mi sembrava ragionevole.
Niente. Ne avrà venduto 1 su 20.
Dopo un po', vedendoli ancora lì' nella libreria, nella zona “in transito”, mi sono detta che potevo anche abbassare i prezzi. Tanto a tenermeli in casa non ci guadagnavo di certo.
In questo modo ne sto vendendo parecchi.
Significa tirar su pochi soldi a pezzo (magari 1 euro o 2 a libro, tolte le spese per spedirli). In questo modo però mi sto liberando di oggetti che tanto non volevo più.
E comunque, alla fine, quei 40-50 euro che ritornano in tasca dopo un po' di vendite...non fanno mica schifo.
Certamente ho svenduto. Ma a me va bene così.
Ho ragionato da “pochi, maledetti e subito” e non mi sono pentita.
Direi che l'importante è questo: non fare le cose controvoglia.
Ognuno valuti come si sente meglio, e decida se mettere o meno quell'annuncio di vendita.

lunedì 8 dicembre 2014

Un oggetto al giorno...365 giorni dopo!

E così, è passato un anno.
Ho cominciato a tenere il conto l'8 dicembre 2013, e il mio progetto di decluttering graduale è arrivato alla sua conclusione.
Questo non significa di certo la conclusione del decluttering in casa, ma posso tirare le somme del progetto di liberarsi di un oggetto al giorno, tutti i giorni, per un anno.
E' andata bene.
Anche meglio del previsto direi.
E casa mia adesso è MOLTO più libera.
E mi piace di più.
Mi piace avere la mia parte di armadio semivuota e trovare subito quello che cerco, anche perchè sono rimaste solo cose che uso.
Mi piace che la mia libreria non sia più straripante, tanto in biblioteca ci vado comunque, devo solo aumentare la frequenza.
Mi piace non avere più in casa cianfrusaglie varie, ma anche oggetti utili che però...non erano utili per me.
Mi piace aver buttato via vecchie carte, cose mezze rotte, foto di persone non più importanti.

Ora devo continuare, e soprattutto fare lavoro di mantenimento, perchè basta poco per accumulare altre piccoli e grandi cose.
Ma, posso dirlo, il lavoro veramente grosso è finito.
Credo che adesso esporterò il metodo a casa dei miei genitori.
Casa di mia suocera è murata di roba, e quando arriverà il momento di sgomberarla impazziremo.
Non voglio che anche casa dei miei si riduca così. Anche perchè anche lì ci sono ancora cose mie, che mia madre conserva un po' per inerzia un po' perchè non è abituata a liberarsi dalle cose.
Pian piano sto mettendo mano anche lì, e se all'inizio brontolava, ora scopro che ogni tanto fa sacchi di vestiti da donare in giro. Bene.

Ma arrivando alla conclusione del progetto deli 365 giorni, ecco il riepilogo finale.
Dall'ultima volta che ho contato sono passati 97 giorni (cavolo, credevo di essere stata più brava con gli aggiornamenti!):

 - messo in vendita/ venduti: 31 oggetti
- 1 borsa (collezione I 7 nani, ma chi me l'avrà mai regalata? boh!)
- 2 capi di vestiario
- 13 capi di vestiario (non proprio venduti, scambiati a H&M con buoni spesa)
- 13 libri
- candela natalizia
- braccialetto

- regalato:  23 oggetti

- 9 capi di vestiario
- tazza
- set di bicchieri
- 5 paia di orecchini
- 3 cd/dvd
- 1 collanina con ciondolo
- bagnoschiuma
- 2 calici
- bottiglia di vino

 - buttato: 39 oggetti

- 15 capi di vestiario (ridotti a stracci per spolverare)
- 12 cosmetici / accessori inutili
- 2 barattoli giganti
- 1 paio di scarpe
- 2 cellulari vecchi rotti
- portafogli
- 4 dvd
- 1 soprammobile
- 1 mucchio di fotografie

Totale: 93 oggetti

Meno dei 97 previsti...ma non mi lamento, visto che ho avuto alcune questioni familiari che hanno catalizzato tutte le energie, nell'ultimo anno.

Facendo finalmente il conteggio FINALE:


Messo in vendita : 149 oggetti
Regalato: 100 oggetti
Buttato: 114 oggetti
 
TOTALE: 363 oggetti in 365 giorni

Che dire...grande grande grande soddisfazione.
E ora...continuerò, pian piano, perchè in realtà c'è sempre qualcosa che ho tenuto al giro precedente, e che al successivo può andarsene! 
Il progetto annuale è finito, ed è finito bene...ora vedremo in futuro quante altre cose se ne andranno.
Anche perchè sono previsti grossi cambiamenti in casa...e credo che comporteranno l'andarsene di altra roba, un po' per fare spazio, un po' perchè i soldi guadagnati dalle vendite sono molto molto utili, e con quelle regalate...mi sono risparmiata di acquistare regali, qualche volta!

giovedì 25 settembre 2014

To fly(lady) or not to fly)lady)? Risparmiare tempo e denaro in casa

Di base io sono una persona disordinata. Tendo all'entropia.
E sono anche poco amante dei lavori di casa. Mi urta il fatto che siano sempre da rifare.
Insomma...non sono proprio il tipo angelo del focolare.
E così...cerco sempre aiuti per organizzarmi.
Durante il mio cercare, mi sono imbattuta nel metodo Flylady.
Chi fosse curioso di sapere di cosa si tratta, può scoprirlo sul sito italiano.
Secondo quella che è la MIA interpretazione di quanto ho capito di questo metodo...è un metodo per organizzare le pulizie di casa, e non solo, tutta la gestione della casa.
Trattasi, lo dico subito, di metodo 'mmmeregano.
Quindi, se ne siete incuriositi, sappiate che ha come target prima di tutto le casalinghe americane, che a giudicare da quello che ho letto nella sezione "testimonianze" hanno case enormi, dispense enormi e labirintiche, innumerevoli stanze fitte di cose assurde.
Coooomunque.
Circa un anno ho deciso di provare a seguire il metodo.
E' un metodo che parte con dei "piccoli passi" (babysteps),da fare uno al giorno per un mese...o uno per più giorni, finchè non lo si è assimilato.
L'idea è di crearsi pian piano delle buone abitudini.
Dopodichè si comincia a poter seguire un piano giornaliero, che include attività giornaliere (routines) e una missione giornaliera di pulizia/riordino.
Alla fine, dopo una lunga prova, io NON sono diventata una flylady.
Il metodo non fa per me, le "missioni" giornaliere molto spesso non mi interessano, non sono fatte per il mio appartamentino, e alcune parti della filosofia della signora Marla (ideatrice del metodo) non le condivido.

Ma, c'è un ma.
Alcune cose le ho prese e tenute. Diciamo che nessuno dei suggerimenti di Flylady è una rivelazione, sono quasi tutte piccole "scoperte dell'acqua calda", ma sono di quelle piccole cose...che poi non ci pensi mai e non le fai.
E quindi, spulciando il web, prendendo da flylady e mettendo insieme buone abitudini imparate qua e là...questi sono i miei piccolissimi e semplici "trucchi" per risparmiare tempo (e soldi) in casa.


1. Sapone è sapone.
L'espressione è proprio tratta dal metodo flylady, e la trovo decisamente buona.
Non serve avere cinquantamila tipi di saponi detergenti detersivi spruzzini per pulire il bagno o il pavimento.
Il sapone è sempre sapone.
Che cavolo.
Questa cosa è stata liberatoria.
Pulisco water, bagno e sanitari MOLTO più velocemente senza stare a preoccuparmi troppo.
In questo modo risparmio tempo.
E risparmio soldi, perchè non sto a comprare detergenti strani al supermercato. Intanto sto finendo le mie piccole riserve di bottigliette e flaconi, poi mi comprerò UN prodotto generico e userò quello.

2. Decluttering
Sì, il decluttering è una delle mie attività preferite. Al di là del mio progetto "un oggetto al giorno", che comunque dà tante soddisfazioni, declutterare ha indubbi e grandi vantaggi:
- faccio prima a mettere a posto le cose
- devo pulire meno
- so cosa ho in casa
- non compro altra roba, voglio prima usare quella che ho.

3. Non stiro (quasi)
 Ho imparato che, prendendomi qualche minuto in più per stendere bene bene le cose, posso non stirare.
Non tutto viene PERFETTO, ma visto che le magliette di mio marito le appendo, le piegoline se ne vanno comunque, e per il resto...jeans, maglioni, biancheria..nulla ha bisogno di essere stirato.
Non cambia, davvero. Almeno, non al mio occhio, nè a quello del marito, nè a quello esigente di suocera.
L'unica cosa che ancora stiro sono alcune camicie del marito e un paio delle mie, roba di pochi minuti ogni tanto.
Anche qui, grande risparmio di tempo, e pure risparmio di soldi spesi per la corrente.

4. Lavello pulito
Altro suggerimento Flylady. Tenere il lavelo pulito.
Ora, flylady arriva al per me delirante suggerimento di mettere una bacinella sotto al lavello, nascosta, con dentro le stoviglie che non si possono subito lavare. Per avere SEMPRE il lavello pulitissimo.
Questo lo trovo eccessivo, una fatica inutile che non ho decisamente voglia di fare.
L'ho adattato alle mie esigenze: la mattina lavo subito le tazze della colazione (2 minuti neanche), e dopo ogni pasto cerco di lavare le due tre cose che si sporcano. Se non posso farlo, ok, lo faccio la sera. Non faccio accumulare cose nel lavello, però.
il che ha diversi vantaggi:
- non si incrosta un bel niente, a lavarlo subito, e così meno fatica, meno acqua e meno detersivo
- mi servono meno stoviglie, niente grandi scorte di piatti e posate, pochi cambi e poche robe
- il lavello ha un aspetto migliore, e tutta la cucina se ne giova.

5. Pochi contenitori scatole cestini...insomma pochi alibi
 Ok, questo è collegato al punto 2.
I contenitori, le scatole, i portaoggetti...hanno tutto un loro fascino perverso.
Mi hanno sempre dato l'illusione che facessero "ordine", che mi aiutassero a gestire meglio le cose.
Sì, ma fino a un certo punto.
Perchè in realtà troppi contenitori sono solo fonte di altro casino, e se sono tanti o li etichetti tutti per bene o non trovi più quello che ci hai messo dentro, e comunque devono avere il loro posto, e il loro spazio, e bisogna anche ricordarsi dove sono e tutto quanto.
Insomma...ho trovato un mio equilibro togliendo un bel po' di cose da casa e riducendo drasticamente anche il numero di contenitori.
Adesso quando penso "ah, per queste cose potrei prendere una bella scatola, un bel cestino...", mi chiedo se mi serve davvero.
E la risposta è no.
Alla fine scopro che si tratta di cose che o non mi servono davvero, o hanno già un posto altrove, o sono già contenute nelle loro scatole o contenitori...e quindi...altro risparmio.

6. Poco tutti i giorni (e molto ogni tanto)
Questa è veramente la scoperta dell'acqua calda, lo so.
Eppure, non ci sono arrivata per anni.
Mi sfinivo con assurde maratone di pulizia e poi ne uscivo infuriata.
Da un po' ho capito invece che è meglio fare poco e spesso.
Spazzare, spolverare, riordinare...non lo faccio più sperando di debellare ogni singolo granello di polvere o ogni angolo di disordine, ma lo faccio tutti i giorni, un po'.
Poi, ogni tanto, faccio una pulizia più profonda, una sessione più seria.
Ma non sono più maratone bestiali, perchè non si accumula più troppa roba da fare.

Queste sono le mie poche e semplici scoperte dell'ultimo anno, o almeno sono quelle più macroscopiche. E probabilmente non sono nuove per nessuno...tranne che per una zuccona come me!

martedì 2 settembre 2014

Un oggetto al giorno (mi rimetto in pari)

In queste ultime settimane non ho visto altro che le anguste stanze di casa mia. Una specie di clausura forzata, ma almeno tento di fare di necessità virtù.
E la virtù, nel mio caso, è il fare spazio. Anzi, più che altro il togliere di mezzo roba in più.
Avere meno roba per casa mi permette di
...pulire meno, perchè c''è meno roba da pulire
...avere più ordine, perchè non ci sono oggetti "che proprio non hanno un posto"
...fare prima a trovare le cose
...risparmiare soldi, perchè sapendo cosa ho...so che non mi serve altro.
E quindi, inesorabile, continuo con il mio progettone.
E dunque, vediamo un po' il bilancio ad oggi:


Messo in vendita: 9 oggetti

- 8 capi di vestiario
- Ipad

Regalato: 21 oggetti
- 17 dvd
- 3 candele
- 1 completo intimo

Buttato: 23 oggetti

- 6 capi di vestiario (ridotti a stracci per spolverare)
- 5 soprammobili / oggettini
- 1 dvd
- tazza
-10 libri
Totale 53 oggetti.

E il totale generale per il momento è:
Messo in vendita : 118 oggetti
Regalato: 77 oggetti
Buttato: 75 oggetti
 
In 268 giorni, ho fatto fuori 270 oggetti. Mancano 97 giorni alla fine del progetto annuale, chissà se ci arriverò in pari...
 
In quest'ultimo giro di decluttering, ciò che mi ha dato più soddisfazione è stato...non so se il completo intimo regalato a chi si divertirà a sfoggiarlo, o l'Ipad (l'avevo vinto a un concorso un anno fa circa) che ho venduto a pochissimo facendo felice un ragazzetto.
Casa mia pian piano si alleggerisce, e anch'io!!!


giovedì 17 luglio 2014

Decluttering estivo...un oggetto al giorno, sempre!

Quest'estate, per una serie di circostanze ho più tempo libero del solito, e contemporaneamente non posso spenderlo come vorrei.
Devo starmene molto tranquilla e molto in casa.
E così...nella solitudine della mia casina, che fare? Decluttering.
Il mio progetto di far fuori un oggetto al giorno non va in vacanza, insomma.
Anche perchè avendo tanto tempo in casa, da sola...ho anche tanto tempo per vedere le superfici, gli scaffali...e gli oggetti che li ingombrano.
E così, eccomi dopo un bel po' ad aggiornare il progetto decluttering per un anno: sono passati altri 75 giorni dall'ultima volta.
E dunque, ecco cosa è uscito di casa:

Messo in vendita: 42 oggetti


- 37 libri
- 5 capi di vestiario

Regalato: 10 oggetti
-2 confezioni di detersivo
- 8 libri

Buttato: 22 oggetti

- 9 pentole/padelle
- grattugia che non gratta
- tagliere mezzo rotto
- goniometro rotto 
-10 libri


Totale 74 oggetti. Più o meno ci siamo.

Totale generale:

Messo in vendita : 109 oggetti
Regalato: 56 oggetti
Buttato: 52 oggetti

Sono soddisfatta,  217 oggetti in 221 giorni. Se anche non arriverò a 365/365 non posso lamentarmi.

L'altra grande soddisfazione è che, osservando con occhio critico quello che GIA' è in casa mia, sono diventata ancora più restia a portare roba nuova dentro casa.
Non compro nulla che non mi serva, se mi regalano / propinano qualcosa che in realtà non voglio me ne libero appena possibile.
E questo mi piace.
Mi piace fare meno fatica a mettere in ordine, avere in giro meno cose che non mi interessano, risparmiare soldi da acquisti non necessari.

martedì 6 maggio 2014

Come liberarsi di un libro (in modo non violento) + L'esperienza con Libraccio

Ok, ho mentito.
In realtà partirò subito dal modo più brutale e violento in cui ci si può liberare di un libro.
Buttarlo.
E' possibile. Non è una cosa così terribile. E io amo i libri.
Ma i libri sono anche oggetti. E un oggetto rotto, inservibile, orripilante...si può buttare.
Certo, è un'azione estrema.  E un amante dei libri (o un'amante, come me), non ama questa soluzione.
Ma in certi casi...è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Almeno che lo si faccia per bene: carta nella carta. Vale a dire, carta, copertina cartacea, fascette sempre cartacee...tutto nell'apposita raccolta differenziata.
Ecco. E anche il lato brutale è stato affrontato e si può andare oltre.
A cose più piacevoli.
Prendiamo un libro. Che non ci piace. Che non ci serve più. Che non abbiamo nessun motivo per tenere.
Un libro che vogliamo far uscire da casa nostra.
Cosa possiamo fare?
Dipende da un po' di cose:
- quanto tempo vogliamo dedicare alla faccenda
- quanto ci interessa provare a tirar su qualche soldo
- quanto ci interessa la destinazione del libro
- quanto vogliamo sbarazzarcene in fretta.
Si apre un ventaglio di possibilità.
Alcune solo le stesse che si hanno per altri oggetti:


Regalare/donare

1) Ad amici, parenti, colleghi...
- Pro: possiamo scegliere a chi dare il nostro libro
- Contro: bisogna pensare a chi darlo
- Sperimentato: sì. Lo faccio solo in casi "sicuri". Primo, amo i miei libri e se li regalo spero siano apprezzati, secondo, non voglio intasare le case altrui con cose che non vogliono.

2) Utilizzando facebook. Es. i gruppi "te lo regalo se vieni a prenderlo",ce ne sono  per ogni regione.

- Pro: il libro va a chi lo vuole. Non ci si deve preoccupare del " a chi posso darlo?"
- Contro: serve facebook,e un po' di tempo per stare dietro alla cosa.
- Sperimentato: no.

3) Biblioteche
- Pro: come sopra.
- Contro: le biblioteche non sempre accettano libri (ne hanno altre copie etc.)
- Sperimentato: sì, non sempre va a buon fine e richiede tempo.

4) Zone di "liberazione libri" o bookcrossing.
Si lascia il libro nell'apposita zona (scaffali, panchine, angoli vari).
- Pro: si lascia il libro alla comunità
-  Contro:
- Sperimentato: sì, in un supermercato che frequento c'è una zona "libri gratis".

Regalare/donare ci permette di liberarci dei libri relativamente in fretta (dipende dai casi).

Ma siccome la crisi si fa sentire eccome, io, che sono una brutta persona venale e materialista, spesso preferisco provare a...

Vendere

1) Ebay: funzionamento solito. Ci si iscrive, si fotografa il libro, si descrive in che stato è, si fa il prezzo.
- Pro: si guadagna qualcosa.
- Contro: per farsi un nome su ebay ci vuole un po', le spese di spedizione alzanoil prezzo, cosa che può scoraggiare gli acquirenti.
Ci vuole tempo. Su ebay non tante persone cercano libri.
 - Sperimentato: sì. Porta via troppo tempo, per me. Non credo che lo userò ancora.

2) Ebay annunci: come su ebay, account, foto e così via.
Più facile che si possa consegnare a mano.
- Pro: si guadagna qualcosa. Con consegna a mano, niente spese di spedizione, e quindi meno costi per l'acquirente.
- Contro: il tempo per fare foto e annuncio. Il mercato è più piccolo di ebay. I libri non sono tra gli oggetti più cercati.
- Sperimentato: sì. Meno impegnativo di ebay, ma con un bacino di utenza più piccolo.

3) Mercatopoli: si cerca il negozio più vicino,si portano i libri. Loro guardano se li vogliono o no. Se li prendono, funziona in conto vendita: il negozio tiene l'oggetto per un periodo di tempo e fissa un prezzo. Se vende, a voi daranno il 50% del ricavato (entro un anno dalla vendita). Se non vende, dopo un tot di tempo o riprendete l'oggetto, oppure loro lo danno in beneficenza.
- Pro: si guadagna qualcosa. Una volta portato l'oggetto, non dovete più preoccuparvene.
-Contro: si guadagna "solo" il 50% del ricavato, e mercatopoli non vende mai a prezzi alti.(Diciamo che un libro cartonato lo vendono sui 6-7 euro, se in ottimo stato, quindi a voi ne vengono 3-4).
Dovete essere voi a passare dal negozio ogni tanto per sapere se hanno venduto o meno.
- Sperimentato: sì. Al momento sono soddisfatta. Non guadagno cifre incredibili, ma il tempo investito è minimo e comunque mi piace che qualcuno si prenda i miei libri, anche spendendo poco!

E ora...le new entries:

4)Librerie libraccio / Libraccio.it : Libraccio è una catena enorme di librerie dell'usato. E' possibile presentarsi in negozio per far valutare i propri libri o utilizzare la versione online (vedi link).
Io parlo solo della versione online.
Dunque. Una prima analisi la fate da soli, aprendo il link vedrete una pagina in cui inserire il codice isbn del vostro libro.
Libraccio.it vi dirà subito se potete vendere lì e quanto vi daranno.
Potete essere pagati con:
- buono acquisti su libraccio.it
- bonifico bancario (tolti 1,90 euro di spese)
- paypal (tolti 0,90 euro) .
Create una lista vendita, di almeno 15 euro, e vi manderanno le istruzioni per spedire.
Al conto finale vanno tolti altri 3,90 euro per la spedizione.
-Pro: sapete subito se vogliono o no i libri. Spedire è piuttosto facile. Sapete subito quanto guadagnate.
- Contro: dovete contattare SDA per spedire e accordarvi col corriere, può essere un po' complessa la questione "orario del ritiro". Libraccio.it si riserva di valutare i libri che vi ha "comprato" e se qualche libro non va bene, NON viene restituito. Dovete spedire entro 5 giorni dalla vendita, se no rischiate che non vi paghino. (tutto comunque è meglio spiegato nelle loro FAQ). pagano pochetto, per i libri. Pochetto sul serio.
- Sperimentato: sì.
Che dire? Cosa buona: hanno pagato subito, su paypal. Cose cattive: mi hanno rifiutato 3 libri, stranamente i più "cari" che prima mi avevano accettato. Ovviamente non mi hanno dato spiegazioni del rifiuto e non me li restituiranno, il che mi fa domandare...ma non è che se li rivendono senza dirmi nulla? E' chiaro, è il rischio in questi casi...però insomma...non è una mossa tanto tanto seria, secondo me...Anche perchè i miei libri erano in ottimo stato.

5)Comproevendolibri.it: un sito gratuito, ci si registra e si inseriscono i propri libri da vendere.
- Pro: è gratis, gli annunci non scadono (mi pare). Vedi anche i libri cercati da altri utenti.
- Contro: ci vuole tempo per mettere gli annunci, e ci si deve poi accordare col compratore per spedizione e tutto.
- Sperimentato: ho messo un paio di annunci. Per ora nessun riscontro.


Per il momento, queste sono le strategie che sto usando per far uscire di casa i libri declutterati.
Il mio modus operandi standard segue alcuni passaggi, finchè il libro non se ne va in qualche modo:
- dare un occhio su comproevendolibri.it per vedere se qualcuno cerca il libro che ho
- verificare se libraccio.it lo vuole e quanto lo paga
- portare a mercatopoli
- inserire su comproevendolibri.it e su ebayannunci
- donare alla biblioteca
- donare a zone di bookcrossing o libri gratis.

Come avevo già detto, sono una brutta persona venale, e quindi parto sempre dalla vendita.
Per il momento procedendo in questo modo mi trovo bene. ma se ci sono suggerimenti, li  accetto con giubilo!





lunedì 5 maggio 2014

Del regalare, vendere e (udite udite) buttare libri

I libri sono sempre stati il mio tesoro. E così negli anni ne ho accumulati parecchi. Comprati, regalati, trovati, ereditati.
Un sacco di libri. 

Quando ho sentito l'esigenza di fare davvero decluttering nella mia casa e nella mia vita, i libri non li ho neanche considerati.
Non si regalano/vendono libri. Figurati se si possono buttare.
Avrei riso in faccia a chi me l'avesse anche solo ventilato. O forse l'avrei schiaffeggiato.


E invece. Invece man mano che la mia casa cambia, man mano che le mie consapevolezze cambiano...ecco che anche i libri, amati, adorati, conservati, diventano qualcosa che si può toccare. Che si può considerare ANCHE un oggetto.
I libri hanno sempre un grande valore per me. Anche affettivo. E questa è la loro forza, ma anche il loro veleno. 
Un libro che non amo, un libro che ricorda qualcuno che non va ricordato, un libro che ricorda un passato che mi è stato strappato...un libro così è un libro che non rileggo.
E' un libro che mi spia dalla libreria, è un libro che mi fa distogliere lo sguardo e che non mi permette di dimenticare.

Me ne sono accorta sistemando vecchi regali. Libri con dedica.
Oh, che cosa carina, la dedica...sì sì, magari a volte, ma altre volte trovi la grafia di qualcuno che hai espluso dalla tua vita. Per fare un esempio. E che ti ha pure regalato un libro che non ha nulla a che fare con i tuoi gusti.

E' stato sfogliando uno di quei libri che mi sono detta: ecco, anche lui entra nel club di "via da casa mia".
E così è cominciato il mio decluttering dei libri.
Ne ho ancora tanti, e tanti, e tanti. Ma se ne stanno andando, piano piano, quelli che non voglio più.
Non è una rivoluzione, è più un lavorio costante dentro di me.
Cose che fino a sei mesi fa mi tenevano prigioniera, legata a loro, ora sono state portate via. Sono state vendute, regalate. Persino buttate. 

Eh sì, alcuni libri li ho buttati. Erano rovinati, distrutti...e francamente brutti. Non avrei trovato nessuno di sensato a cui darli.
E' stato liberatorio.
E so che continuerà ad esserlo. Man mano che procedo, si riduce la quantità di libri che sono in dubbio, e inizio ad avere scaffali in cui tutto è lì per il motivo giusto.
O forse è solo il pensiero di questo mese. Magari tra 5 o 6 avrò scavato ancora in me e tra i miei libri, e ne avrò tolti altri.

Ma perchè, quando si fa decluttering, spesso i libri restano magicamente fuori dal turbine?


Un motivo sensato per conservare un libro è "lo tengo perchè lo amo, voglio leggerlo o rileggerlo", o anche "lo tengo perchè lo uso/consulto spesso".
Bene. Ma anche noi grandi lettori e grandi amanti dei libri, non conserviamo libri solo per questi motivi.
Eccone alcuni altri per cui continuiamo a tenere libri di cui potremmo serenamente liberarci:

 
  •  Sentimentalismo. C'è qualche legame affettivo con il libro, e non sempre un legame positivo. Mi ricorda com'ero, mi ricorda una scelta ormai cambiata, mi ricorda questo e quello.
  • Costo. L'ho pagato...se lo rivendo o addirittura lo dò via gratis, avrò perso soldi. 
  •  Faceva parte di un set, di una collana e così via. Eh sì, esistono anche i collezionisti. 
  •  E 'stato un regalo. E se ora lo metto via, cosa penserà chi mi l'ha regalato vent'anni fa, se mai passerà da casa mia e deciderà di passare al setaccio la mia libreria?
  • Averlo in casa fa figo. Ok, ora non è più vero come in passato, ma anche i libri possono essere uno status symbol.
Ebbene, nessuno di questi motivi può essere davvero valido.
Se davvero vogliamo fare spazio, se davvero vogliamo tenere solo cose che amiamo, che usiamo, che ci piacciono, allora superiamo questi ostacoli.
Facciamoci qualche domanda:

- Ho letto questo libro? Se sì,  penso di rileggerlo? Se no, penso di farlo in tempi brevi?

Questa è una domanda semplice e basilare.
Ma potrebbe non essere sufficiente. Perchè potrei rispondermi, autoboicottandomi, "ah non so magari un giorno lo rileggo...chissà..."
Allora chiediamoci, per esempio:

- questo libro è facile da reperire? Nella biblioteca cittadina, per esempio. O online. Molti classici lo sono.

- questo libro lo tengo perchè regalato da qualcuno? Ahah, e quindi? Tenerlo perchè ci sentiamo in colpa a liberarci di un regalo insensato è...insensato.

- questo libro è aggiornato? (nel caso di enciclopedie e manuali). Posso trovare più facilmente altrove le stesse informazioni?

- se dovessi traslocare a breve, vorrei davvero impacchettarlo, trasportarlo (magari pagare trasportatori per scatole e scatole di libri) e poi disfare lo scatolone e risistemarlo?

- se perdessi/mi rubassero questo libro...lo ricomprerei?  


Ecco. Chiediamocelo e rispondiamo sinceramente.
Sinceramente.
E poi, prendiamo coraggio.

E agiamo. (E su questo...al più presto le mie mirabolanti avventure con Libraccio.it) 


venerdì 2 maggio 2014

Libri e non solo. Gli oggetti che escono di casa e la rendono migliore

E' davvero stupefacente vedere quante cose pian piano se ne possono andare.
Ormai siamo circa a metà del mio progetto annuale.
Eh sì, è passato altro tempo. Siamo a maggio e io ho cominciato a dicembre.
Siamo quindi al giorno 146.

Cosa si è aggiunto alla mia lista di oggetti declutterati?:
- messo in vendita*: 25 oggetti
- 24 libri
- 1 peluche

 
- regalato: 21  oggetti
- 1 libro
-  20 capi di vestiario

 - buttato:  3 oggetti
-  1 crema mani scaduta da anni e quasi finita
- 1 thermos che non "teneva"
- 1 lenzuolo piccolo, macchiato e liso


E' sconvolgente. Davvero. Perchè ero sinceramente convinta di avere già tolto dall'armadio tutto quanto era inutile conservare. Ed ero ancora più convinta che i miei amati, amatissimi libri...beh, ormai fossero ridotti all'essenziale.

Declutterare i libri.
I libri.
I libri?!?!
Eh sì. I libri.
I libri sono la mia ultima frontiera.
Perchè i libri sono speciali, perchè i libri sono amori, perchè i libri non sono oggetti.
EH?! Aspetta.
I libri NON sono oggetti?!?!?! Ah no?
Sono fatti di carta, colla e inchiostro. Occupano spazio. Necessitano di essere spolverati, sistemati.
SONO oggetti.
Oggetti "speciali", per me. Saranno sempre speciali.
Ma ora che ho capito che in realtà anche loro sono oggetti, che anche dei libri posso liberarmi se non li amo più, o se non li ho mai amati, sto meglio.
E la mia libreria comincia a respirare.
Pochi giorni fa ho contattato il Libraccio.it per vendere libri (questo meriterà un post a parte).
E non libri qualsiasi.
I libri universitari della mia prima laurea. La laurea che ho amato, che ho scelto, che ho studiato allo sfinimento e che porto nel cuore.
Sono lì' da oltre 10 anni. ERANO lì da oltre 10 anni.
Ora devo solo perfezionare la vendita, e un enorme scaffale della mia libreria vita si vuoterà.
Certo, è spazio libero. Ma è anche altro.
E' consapevolezza che quel tempo è finito. Che la vita poi mi ha portato altrove. Ad altre scelte.
Che quei testi non li userò più, non io.
E ora, a non averli davanti, ma già impilati nello scatolone, mi accorgo di quanto mi addolorava, ogni giorno, averli lì. Averli davanti, a ricordarmi quello che ero una volta.
A ricordami che ho dovuto fare scelte non facili.
Scelte che ormai sono consolidate, che ora sono parte del quotidiano.
A che scopo allora costringermi ogni giorno a ricordare quel passato? I bei ricordi ce li ho lo stesso. E ora mi sento davvero meglio. 

Riassumendo, dopo questo primo conteggio, siamo a:

 - messo in vendita*: 67  oggetti
- 58 libri
- 4 capi di vestiario
- 1 paio di scarpe
- 1 sveglia
- 2 peluche
- 1 cd

- regalato:  46 oggetti
- 6 soprammobili
- 29 capi di vestiario
- 6 pezzi di biancheria (asciugamani, lenzuola...)
- 1 servomuto
- 3 stoviglie (pentole, piatti...)
- 1 libro

 - buttato: 30 oggetti
- 6 soprammobili
- 5 cd masterizzati
- 3 stoviglie sbeccate
- 2 cosmetici
- 10 paia di scarpe
- 2 imballaggi speciali
- 1 thermos
- 1 lenzuolo


Totale: 143 oggetti.
Ancora non ho raggiunto l'obiettivo "un oggetto al giorno", ma insomma..ci stiamo avvicinando. E comunque sia...143 oggetti, in 146 giorni? Se vedeste quanto è piccola casa mia vi chiedereste, come me...ma dove diavolo era, tutta questa roba???

...to be continued!

giovedì 24 aprile 2014

...finirà buttato via.


I romanzi vecchiotti di Palahniuk sono tra le mie letture preferite. Non Fight Club, che nella mia classifica personale sta ben sotto a Soffocare, o al grandioso Ninnananna.
Ma anche in Fight Club ho sempre trovato spunti interessanti.
Come questo.
Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirà buttato via.*

Sto ripensando a questa cosa, nelle ultime settimane. E mi trovo ad essere sempre più d'accordo.
All'inizio pensarci mi ha fatto sentire triste. Poi qualcosa è cambiato,e  non capivo bene cosa.
In ogni caso, lo trovavo e lo trovo vero: gli oggetti, le cose, le cianfrusaglie, le foto, le lettere ...tutto ciò che PER ME è bello è prezioso è un ricordo e così via...per qualcun altro un giorno non sarà altro che roba in più di cui liberarsi.

E' successo a me con mia nonna. Per dirne una.
La sua casa stipata di cose. Quasi tutte finite nella pattumiera, o dal robivecchi. 
Oggi guardo casa di mia suocera, sempre più piena, sempre più murata di oggetti oggettini ricordi souvenir cose. Guardo quella casa con l'occhio di chi, un giorno, dovrà occuparsi di sgomberare impacchettare spostare gestire.
Guardo quella casa e penso alla casa dei miei genitori, molto meno piena, molto meno traboccante, ma sempre troppo, troppo farcita di cose di oggetti di tutto.
Cosa faremo, poi, di tutte quelle cose?
Dovremo trasportarle noi, negli scatoloni, forzando le braccia, asciungandoci il viso dal sudore e starnutendo per la polvere che sempre si sprigiona.
Noi. Io e mio marito. Saremo noi i depositari di tutte quelle cose ormai svuotate di significato.
Ci pensavo mentre mettevo mano alla libreria, indecisa se portare o no via alcuni libri.
Ci pensavo e mi è tornato in mente Fight Club.

Se la nostra via finirà come pare sia destinata a finire, noi due e basta a condividerla, chi mai si occuperà di svuotare la nostra casa e imballare le nostre cose per portarle...dove?
Nessuno. O forse qualcuno lo fa comunque. Immagino di sì. Le case vengono svuotate e tutto viene buttato.

E' un po' triste a pensarci, nulla avrà importanza, prima o poi.
Ma d'altro canto...d'altro canto...pensandoci ancora...questo non fa che incitarmi ad accumulare meno: A tenere solo ciò che davvero voglio.

Un giorno tutto finirà buttato via, è inutile che io mi affanni a riempirmi di cose come se questo mi rendesse immortale.

Le cose, per quanto ora mi sembrino irrinunciabili, un giorno verranno guardate e gettate senza un pensiero.

Non so come spiegarla, la sensazione di leggerezza che avverto affiorare sotto la tristezza.
In fondo niente è così importante, nulla che venga usato fino a consumarsi è poi così irrinunciabile. Ciò che io amo ha valore per me. Adesso. Posso godermelo ora. Perchè tanto nessuno lo farà poi al mio posto.
Forse un giorno qualcuno vorrà tenere un ricordo della mia esistenza, una foto, o un libro. O che so. Ma UNA foto, o UN libro. E tutto il resto sarà solo altra spazzatura da portare via.
Con questa consapevolezza in mente, inizio a muovermi più leggera in casa.
E a rendere a sua volta più leggera la casa.




* Fight Club, C. Palahniuk


lunedì 14 aprile 2014

Decluttering armadio. Cambio di stagione? Intanto decluttering di stagione.



Con la primavera arriva inesorabile QUEL momento: quello del CAMBIO DI STAGIONE.
Nei miei ricordi infantili, il cambio di stagione lo faceva mia madre, di pessimo umore.
In famiglia eravamo tre, e non è che abitassimo in una reggia: ma ogni anno per lei era un delirio, spostare tutto su e giù tra armadi, ante, cassetti.
Ripensandoci, ora che vedo casa dei miei genitori con altri occhi, mia madre TENEVA TUTTO.
Mi ha cresciuta nel motto "non sprecare" e nella consapevolezza che "non ci sono soldi, ragazza!", e questo non è stato poi negativo...ma mi ha anche cresciuta nel "non buttarlo che se poi ti serve...". E questo non è sempre il massimo.
Sul perchè mi sono già dilungata un sacco di volte.
Che senso ha, tanto per dire, tenere 50 magliette mezze rovinate, alcune talmente imbarazzanti che non le userai MAI PIU? Perchè magari neanche ti entrano più tutte, tra l'altro.
Che senso ha, tenere lì tutto. Anche cose che, davvero, non userai. MAI.
Ecco, io non sono come lei.
Io non tengo tutto. L'ho imparato negli anni.
Ho imparato presto anche a non fare acquisti impulsivi: dopo un paio di volte in cui mi sono accorta di aver speso soldi per qualcosa che non avrei usato, mi sono imposta di stare attenta.
E questo rende "il cambio di stagione" meno mostruoso.
Il mio armadio non è particolarmente ricco, almeno non mi pare(va). Ma quest'anno, quest'anno ho deciso che ho bisogno di più organizzazione. Perchè avere pochi vestiti ma incasinati non ha senso.
E organizzazione, per me, ormai va di pari passo con decluttering.
Fare spazio, far circolare l'aria. Regalare. Vendere. Buttare.

Quando si parla di abbigliamento le prime "opposizioni" istintive al decluttering sono:
- ma come "dare via"?! Mi è costato soldi
- ma come?! E' usato! E chi lo vuole?
- ma come?! Lo portavo 15 anni fa quella sera...quanti ricordi!

Sul "mi è costato" c'è sempre da dire che...non è che a tenerlo in armadio i soldi ti tornano in tasca!
Sull'usato...beh...un sacco di gente non si fa problemi, io per prima, se è usato lavato e ben tenuto!
Sul "viale dei ricordi"....quella sua maglietta fina non è che dobbiamo averla sempre sotto il naso per ricordarci che era tanto stretta al punto che. Che poi se era tanto stretta magari oggi neanche ci entra più dalla testa. lasciamo stare.

Armata di queste convinzioni, ho deciso di affrontare ogni recesso del mio armadio. Perchè, ripensandoci, ho ricordato che tanti anni fa, traslocando, lasciai a casa dei miei genitori un'intera antastipata di roba.
E quindi, prima ho attaccato l'armadio in casa mia. Poi quello dai miei.
E il risultato è, come sempre, piuttosto sorprendente.
Perchè la memoria falsa le cose, spesso. E io, che sto declutterando lenta ma inesorabile, mi ero autoconvinta di aver già fatto tanto, a livello abbigliamento. E invece no.
E invece, dedicandomici con la calma e la determinazione di un carroarmato in lento movimento..ecco che scopro che posso liberarmi di tanta roba. Ma tanta.

Poi scopro anche, oh beh, bisogna accettarle, le scoperte, che in effetti non è che io abbia tutta sta roba bella. E  tutto molto usato, molto liso, molto sformato.
E quindi nei prossimi giorni pianificherò qualche acquisto.
Dovrei procurarmi una camicetta di un colore chiaro e un paio di magliette di cotone.
A lavorare uso solo di queste, e averne in totale 3 di cui una ormai allo stremo non è il massimo.
In ogni caso...ecco i risultati del mio frugare in ogni dove.
C'è quasi da vergognarsi. Sarà un anno che non compro roba...ma neanche ne mettevo via seriamente: possibile che spuntino cose risalenti alla mia adolescenza??? E parliamo anche di cose di 20 anni fa. Ma via!

Ed ecco il risultato. Le prime due foto sono i miei possedimenti PRE "cambio di stagione".



Casino generale Anta 2
Casino generale Anta 1

Metto tra virgolette perchè non è un vero e proprio "cambio di stagione": in realtà io divido più che altro la roba invernale dal resto, che poi viene usato nelle altre 3 stagioni.
Camicette, maglie, gonne, più o meno le uso sempre, con o senza calze o maglione sopra o canottiera sotto.
E quindi ho deciso di spostare solo la roba invernale, lasciando a portata di mano tutto quello che userò da qui ad ottobre! Ciò che manca è già nei sacchi davanti al conventone dei frati (il progetto un oggetto al giorno si è portato avanti, oggi!!!). Yes!

Sopra: inverno. Sotto: primavera/estate/autunno
Anta 2 (casa dei miei)

Qui e qui ci sono alcune "colleghe di decluttering" armadio.

sabato 29 marzo 2014

Un oggetto al giorno. Come sta andando. Bilancio di quasi 4 mesi.

E così, prosegue il progettino. Via un oggetto al giorno.
In effetti, ho imparato una cosa: un oggetto al giorno è meglio di un sacco di oggetti ogni tanto.
La prima volta che mi sono avvicinata alla libreria, decisa a sfoltire un po', ho raccolto una decina di libri.
Poi per qualche giorno mi sono fermata, mi sembrava di non avere più libri da dare via.
Mi sembrava che valesse la pena di fare il lavoro solo se avessi trovato almeno 5 -6 libri da mettere da parte...ma il risultato di questo pensiero è stato che mi sono un po' arenata.
Così mi sono imposta di ricominciare pensando davvero a UN SOLO oggetto al GIORNO.
Passando per le stanze, e soprattutto davanti alla libreria, mi sono detta: UNA COSA SOLA, non cercare di svuotare casa.
E gira gira, prendi una cosa oggi e una domani...si aggiungono alla borsa per Mercatopoli:
- 20 libri
- 1 sveglia (a forma di blue jeans, ricevuta in regalo quando ero ancora preadolescente)
E a quella per il cassonetto
- 1 lampada a pile a forma di...non so cosa, e pure rotta.

Quindi, facendo un bilancio,a quasi un terzo del progetto:

 nei primi 112 giorni ho:

- messo in vendita*: 42 oggetti
- 34 libri
- 4 capi di vestiario
- 1 paio di scarpe
- 1 sveglia
- 1 peluche
- 1 cd

- regalato:  25 oggetti
- 6 soprammobili
- 9 capi di vestiario
- 6 pezzi di biancheria (asciugamani, lenzuola...)
- 1 servomuto
- 3 stoviglie (pentole, piatti...)

 - buttato: 27
- 6 soprammobili
- 5 cd masterizzati
 - 3 stoviglie sbeccate
- 1 mascara secchissimo
- 10 paia di scarpe
- 2 imballaggi speciali

Peccato non poter contare nel regalato  la marea di posate che ho distribuito in giro (non ne ho mai comprata una, ma ne ho ereditate un sacco da "corredi" altrui!). Ma questo l'ho fatto PRIMA di iniziare ufficialmente il progetto..e quindi ...non vale!TOTALE: 94 oggetti.

Considerando che ho avuto un periodo di "pausa"...non male. Chissà se alla fine dei 12 mesi saranno davvero 365. Forse no, dopotutto non faccio acquisti da mesi e continuo solo a "togliere": prima o poi potrei rimanere solo con le cose che voglio veramente.

 O forse no? Dopotutto..sei mesi fa non mi sarei liberata di certe cose. E oggi l'ho fatto.
Forse tra sei mesi qualcosa che oggi mi fa dire "tu resti qui" passerà nel sacco del "vai pure".
Per ora si continua. Piano piano. E la libreria, intanto, resta sempre piena...



* Tutti gli oggetti sono a Mercatopoli, cioè FUORI da casa mia (gran cosa!). Ciò che non sarà venduto verrà regalato ad associazioni.


domenica 16 marzo 2014

Un oggetto al giorno...decluttering scarpe

Nelle ultime settimane, tra il riposo forzato post intervento e altri problemi, il mio progetto "un oggetto al giorno" è andato al rallentatore.
Non è stato solo per questo, però: il progetto comincia a dare frutti, e inizia a non essere più così facile trovare l'oggetto da declutterare.
E' una bella sensazione, quella di avere sempre più spazio in casa, sempre meno roba inutile.
Una delle poche zone che non avevo ancora affrontato era la zona scarpe.
Non ne compro tante, mi dicevo, non ne avrò tante.
E invece.
E invece in più di 30 anni di vita, le scarpe si accumulano. Perchè magari non sono ancora da buttare, no? Dopotutto le ho pagate, giusto? E se un giorno le voglio mettere, poi?
E così, diciamo che in 20 anni circa di acquisti, quasi tutte le scarpe comprate sono poi rimaste lì, usate o meno.

Sono andata a frugare, con in testa 2 concetti molto semplici:
1) ho solo 2 piedi, non mi servono certo 10-20 paia di scarpe;
2) ormai porto solo scarpe da tennis o decolletè dal tacco medio basso rigorosamente nero o beige, tutto il resto non mi serve.


Bene, armata di queste due semplici certezze ecco che se ne sono andate:
-3 paia di "zeppe" di quelle di stoffa e corda, di quando avevo 15-16 anni, di una scomodità pazzesca,
- 1 paio di sandali ROSA acceso dal tacco almeno 10: cosa diamine mi ha mai spinto a comprarle? Una crisi di idiozia?
- 2 paia di vecchie scarpe da tennis ormai sfondate che usavo per andare nel campo.
- 1 paio di stivaletti a tronchetto o come si chiamano, che andavano di moda quando ero ragazzina e che sono sempre stati orrendi.
- 4 terrificanti paia di sandali che avevo comprato al mercato 10-15 anni fa...avevo 20 anni e credevo che qualsiasi orrendo mucchietto di plastica fosse una scarpa.

Le scarpe sfonde via, pattume, idem le zeppe,  le altre vedremo se le vuole mercatopoli.
Ora il ripiano dove teniamo le scarpe è decisamente più organizzato.
Sono rimaste:
- 2 paia di stivali
- 2 paia di decolletè nere (un paio però è quasi in fin di vita...prossimo giro di decluttering mi sa che non la scampa...)
- 2 paia di scarpe da ginnastica nere
- 1 paio di decolletè beige.
Alla fine mi sa che ha più scarpe mio marito di me. Anche per lui urge buttare almeno la roba deforme e ormai sfonda.


E  così, il bilancio delle ultime settimane di decluttering è:
- 11 paia di scarpe
- un paio di vecchi imballaggi che tenevo se mai avessi dovuto spedire roba fragile (e quando mai?)

Ora che sto meglio voglio fare un secondo giro nella libreria. So che potrò liberarmi di altro.