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lunedì 15 agosto 2016

3 ottime occasioni di risparmio con "provami gratis"


Ogni occasione è buona per risparmiare qualche soldo. Soprattutto quando si parla di prodotti che sono di uso “quotidiano”.
Al momento ci sono tre interessanti possibilità di PROVARE GRATIS tre prodotti da supermercato.
L'operazione funziona allo stesso modo in tutti e tre i casi:
1. Comprare UN esemplare di prodotto al supermercato
2. Conservare lo scontrino
3. Inserire i dati richiesti e la foto dello scontrino come richiesto dal form su ogni sito entro 5 giorni.
4. Inserire il proprio iban per ricevere il bonifico con il rimborso di quanto speso.

Questa offerta non viene segnalata nei supermercati con volantini o indicazioni varie, si possono acquistare i prodotti in qualsiasi supermercato.

Eccoli ( ogni link apre già la pagina)

1. Assorbenti LinesSoft. L'operazione è valida per una confezione giorno e una notte.



Un piccolo aiuto al bilancio familiare non fa mai male...

giovedì 18 giugno 2015

Il cibo feticcio


Da un'intervista a Wolf Bukowski (integralmente qui)

..forse questa insistenza sul cibo è legata al fatto che ci stanno preparando ad avere talmente pochi soldi che quei pochi che ci restano dovremo investirli in cibo, almeno ci danno questo di più narrativo o feticista.”

Il cibo come feticcio.
A pensarci, mi fa paura. A pensarci, però, è già così.
Come dice l'intervistatore:
Il cibo sano, sostenibile e biologico sembra essere diventato il nuovo “caviale e champagne”, il cibo dei ricchi, il nuovo status symbol.”
Non è forse così?
Il biologico (di qualunque cosa si tratti) è la nuova moda radical chic degli ultimi anni.
I ristoranti che propongono piatti vegetariani (perché insieme al bio c'è quasi sempre il veg) costano come se ti dessero da mangiare diamanti e avorio.
Una volta costava tanto comprare carne e pesce. Ora, andare a mangiare in localini che propongono “farro con cumino e pomodorini” e “lenticchie e seitan” diventa un salasso.
Qual ò il messaggio?
Se spendi un botto per mangiare, stai mangiando bene? Solo così ti stai prendendo cura di te?
Io stravedo, da sempre, per la cucina senza carne e pesce (soprattutto, semplicemente, per gusto personale...amo di più cereali e verdure), ma non capisco perché ad oggi debba essere diventato davvero uno status symbol.
Ma poi è davvero il cibo “sano” in generale, ad esserlo diventato.
Pullulano i mercati gestiti da Slow Food...ne ho visitato uno, qui nella mia cittadina...ogni cosa ti viene offerta come se ti stessero vendento L'UNICO VERO carciofo, L'UNICO VERO pane di segale, L'UNICA VERA albicocca.
Calma, piano. Le stesse cose, comprate da contadini o piccoli produttori che non sono sotto l'amorosa ala di Slow Food costano meno. Ma meno. E no, non sono schifose.
Sono bio pure quelle, per quanto possa essere bio qualcosa che, comunque, viene coltivato su terreni confinanti con chi di bio non ha proprio nulla (cioè su terreni comunque pieni di sostanze chimiche...e che ricevono per altro la stessa pioggia inquinata degli altri).
Poi c'è Eataly.
Eataly, che ha rigirato il suo essere un “supermercato di lusso” fino a promuoversi come “paladino della qualità italiana”.
Il messaggione di Eataly è: “fai una vita di cazzo? sei deluso dal tuo lavoro, dal tuo stipendio, frustrato nelle tue aspirazioni? Tirati su pagando 10 euro per una bottiglia di aranciata* e 32 per un pezzo di formaggio*. Vedrai. E' roba buona. Roba sana. Roba speciale. Te la meriti, no?”
Mi fa davvero...ma davvero riflettere...e preoccupare, questa faccenda.

Come dice W. Bukowski, vogliono farci credere che spendiamo troppo poco in cibo, e che gli sprechi siano pure colpa nostra.


* prezzi inventati da me al momento. Ma visti i prezzi reali di Eataly....

venerdì 11 aprile 2014

Io e il biologico. Biologico del supermercato vs "natura sì" & company

Leggere l'etichetta, quando si compra qualcosa, è un gesto sano e utile. Si imparano tante cose, tipo che stai praticamente mangiando paraffina, in certi casi, o che quello che credevi fosse un innocente yogurt è in realtà una cosa strana che contiene ingredienti un po' troppo imprevisti.
Una mia parente è specializzata nel comprare cose "pronte", quelle cose per me abbastanza schifezzose che non sai mai bene cosa DAVVERO abbiano dentro.
Sarà stato anche grazie al suo esempio insalubre, che io sono sempre stata un po' più attenta.
Cerco di guardare cosa compro, chi lo produce, cosa contiene, cosette così.
Ultimamente una collega si è "fissata" con il cibo biologico.
E dico fissata perchè è passata dal nutrirsi solo di roba precotta al dirmi "ahhh no, il riso se non è bio io non lo compro. Sono bio questi frollini?"
"Li ho fatti io."
"con farina bio?"
"No."
"ah, allora no grazie".
Boh, io non sono così rigida. Lo ammetto.
Cerco di comprare cose "semplici", questo sì, cioè niente cose troppo lavorate, esempio minestroni già fatti, zuppette, arrosti pronti o dolci...e così via.
Ma un lato di me è sempre stato molto attratto dal "biologico", pur con molte riserve.
E così sto iniziando a interessarmi un po' più seriamente alla cosa.
E ho cercato, un po' per me un po' per la collega.
Perchè neanche lei naviga proprio nell'oro. E insomma, qui casca l'asino. E mica solo lui.
I prodotti bio spesso costano come oro puro!!!!
Qui vicino ci sono un paio di negozi super bio, "Naura sì" è uno e l'altro è di un'altra catena.
Ci ho fatto qualche giro dentro, e devo dire che sono estremamente attraenti, a livello visivo.
Entri dentro e ti senti già più sano. Però poi butti l'occhio sui prezzi e scopri che un kg di farina ti costa 5 euro.
E pensi, o almeno io penso "eccheccazzo!!!".
Perchè poi dopo la farina guardo il resto, e scopro che per comprare 4-5 cosette dovrei lasciargli 30 euro almeno.
Anche no. Grazie.
E così sto sperimentando le varie linee bio dei supermercati.
Per ora ho provato
- Viviverde Coop: non ha tantissime cose, ma visto che io uso il tofu e il seitan (e non ho ancora imparato a farlo in casa), per me va benissimo.
Il prodotto mi piace, e non ha nulla da invidiare ai fratelli più titolati e cari.
- linea bio del Lidl: al mio Lidl non si trova quasi nulla, ma in un altro posto hanno molto più cose. E sono molto buone. E con un prezzo DECENTE.
Cercando in giro ho scoperto che ormai quasi tutte le catene di supermercati hanno la linea biologica (Famila, Pam, Conad, e sicuramente anche gli altri)...sarà mica che il bio sta diventano una moda come tante?
Continua a rendermi perplessa il MOSTRUOSO rincaro dei prezzi sul bio.
E lo so che al contadino costa di più.
Aiuto mio padre nel suo enorme orto. E SO per esperienza (sudata e faticosa esperienza) che, come dice lui, "l'orto vuole l'uomo morto": se non lavori come una bestia, non ricavi molto. Però, per la miseria, quei prezzi sono comunque da presa per il culo!!!!

Io, insomma, per il momento mi sto trovando molto bene con Coop e Lidl, e credo proprio che natura sì e quell'altro bio fighetto non mi vedranno per un bel pezzo.
Anche perchè non compro molta roba, per cui non mi serve un intero supermercato biologico!La verdura la prendo di stagione dall'orto.
Compro la farina al mulino per pane e pizza.
Per lo yogurt c'è la yogurtiera.
Non comprando nè merendine nè creme spalmabili, non ho bisogno di cercarle, nè bio  nè non.
Ecco, resta la carne, che non compro bio. Ne mangiamo pochetta, e fino ad ora non mi sono messa a cercarla col certificato bio.

La collega al momento compra di tutto...e dopo essersi spesa mezzo stipendio..si sta convertendo al biologico - non - figo, anche se lei è dell'idea che " se costa tanto è buono, se costa meno...c'è del marcio".
mah, quasi quasi le consiglio L'economista mascherato.


domenica 31 marzo 2013

Perchè questi biscotti li paghi il doppio degli altri...e lo fai pure volentieri.

Qualche tempo fa, QUI, avevo parlato dell'economista mascherato e delle banane biologiche.

Sempre qui, avevo scritto, in fondo:


"Questo discorso, il te lo faccio pagare di più perchè a me costa tanto (e soprattutto perchè ho visto che lo compri lo stesso), sarà l'oggetto del prossimo post, a proposito dei biscotti Mulino Bianco."

Ecco, il momento è arrivato. Parliamo di Mulino Bianco.

Per la precisione, parliamo di un tipo di biscotti.

I "chicchi di cioccolato"  (questi, in pratica).

Sono biscotti abbastanza nuovi, fanno parte della linea dei cotti a vapore.

Li avete visti, al supermercato? 


Io non li conoscevo, finchè l'azienda non me li ha fatti provare.
Eh sì, li ho ricevuti in omaggio qualche mese fa.
Io adoro i biscotti, e adoro ricevere omaggi, quindi...li ho provati con gioia!

Sono buoni. Devo proprio dirlo. Sono biscottini buoni, friabili e cioccolatosi senza essere pesanti.
Insomma...un prodotto che mi è piaciuto.
Da brava consumatrice, qualche mese dopo al supermercato li ho notati, nello scaffale.
Ovviamente NON sono vicini agli altri NORMALI biscotti al cioccolato.
Sono in zona "biscotti fighi", biscotti speciali con caratteristiche speciali.

Sì.
E con PREZZI SPECIALI, pure.

Questi simpatici biscotti infatti sono risultati costare praticamente il DOPPIO degli altri biscotti, sempre Mulino Bianco (troppo facile confrontarli con altre marche).


E la cosa mi ha dato da pensare.

PERCHE' COSTANO COSÌ TANTO????

Siccome sono una persona malvagia e rompiscatole, che ho fatto?

Ho SCRITTO all'azienda. Non è difficile, c'è la pagina "contatti" nel loro sito web.


Cosa ho scritto?
- sono ottimi biscotti, buon sapore e buona friabilità
- ho gradito molto l'averli potuti provare gratuitamente
- la loro campagna di pubblicità è stata efficace --> i biscotti mi sono piaciuti --> mi hanno fatto venire voglia di comprarli, MA
- ma il prezzo troppo alto mi impedisce di acquistarli.
- spero che in futuro abbassino il prezzo, così da poterli comprare senza dover accendere un nutuo.

Alla fine del modulo contatti è richiesto un numero di telefono, perchè se scrivi lettere di reclamo vogliono porterti contattare.

Ho lasciato il telefono.

 Un mese dopo....

Mi ha chiamato un gentile signore.
Si è presentato, mi ha detto che fa parte dell'azienda, e che avevano "letto con interesse" la mia email.

Mi ha detto anche che sono contenti (lui e l'azienda) che il prodotto abbia incontrato i miei gusti.

Poi ha sospirato (giuro) e cambiando tono di voce (abbassandolo un po', portandolo più verso il confidenziale), mi ha fatto un lungo discorso che ora riassumo:

 Perchè questi biscotti costano così tanto????

Perchè non sono normali biscotti. Perchè sono cotti a vapore. E la cottura a vapore richiede una tecnologia diversa. Cottura a vapore vuol dire maggiore qualità. Ma la qualità costa.
 Non sono prodotti di massa, ma per una clientela esigente.

Ecco cosa mi ha detto.  

La qualità costa.  Clientela esigente.


Il messaggio finale è:  QUANTO SEI DISPOSTO A PAGARE, PER PENSARE DI MANGIARE MEGLIO?




Con tutto il rispetto per l'azienda, si tratta comunque di BISCOTTI INDUSTRIALI. 
Leggendo gli ingredienti, sono forse così diversi da qualsiasi altro biscotto della stessa azienda?

NO!

Eppure, costano di più.

Costano di più perchè c'è scritto sopra: COTTI A VAPORE.

 Costano di più perchè sono per clienti DISPOSTI A SPENDERE DI PIÙ, per avere il biscotto "sano".
La clientela esigente è una clientela ricca? Non sempre. E' una clientela, però, che è DISPOSTA A SPENDERE. A PAGARE DI PIÙ.
Perchè la confezione è VERDE, colore che richiama la natura, il famoso "biologico". Perchè sono cotti a vapore, perchè sono nel settore "biscotti fighi".

Con questo non è che quelli di Mulino Bianco siano dei criminali, non lavorano in modo diverso dalle altre aziende. Solo che i rappresentanti delle altre aziende non mi hanno mai telefonato per spiegarmelo.


Non è interessante, a pensarci?

sabato 9 febbraio 2013

Al supermercato con l'economista mascherato

Del libro L'economista mascherato ne avevo parlato qui.
Ora che l'ho finito devo ammettere che certi argomenti, per quanto trattati in modo semplificato, a me risultano lo stesso un po' ostici.
Ma quando si parla di marketing, supermercati...e cibo biologico, le antenne mi si drizzano.

Il libro parla di "price-gouging", cioè l'effetto che sia quando il venditore ricarica sul prezzo approfittando del fatto che:
- il prodotto è poco presente (scarsità di risorse)
- lo vendono in pochi (scarsità di competizione)

Ne parla a proposito del CIBO BIOLOGICO.



Lo vediamo ogni giorno nei supermercati. Il cibo definito biologico è più caro. Eccome.
Tralasciamo per un attimo l'insensatezza di parlare di "cibo biologico": tutto il cibo è "biologico", se per biologico intendiamo "relativo alla biologia". Si aprirebbe un lungo discorso sul linguaggio e su come lo usano per convincerci a comprare le cose più strane.

Torniamo a noi.
Leggendo il libro di Harford ho pensato "cavolo ma questo lo sapevo anch'io"...eppure...eppure non sempre ci facevo caso.




....nel negozio XX Di Washington, il grande e lussuoso reparto frutta e verdura ospita uno accanto all'altro sia i prodotti bio sia quelli  coltivati in modo tradizionale, ma sempre affiancati da un prodotto completamente diverso. Le banane biologiche stanno accanto alle mele convenzionali, l'aglio bio accanto alle cipolle convezionali. Non troverete mai le banane o l'aglio bio acanto a quelli convenzionali. Il confronto immediato dei prezzi schiuderebbe gli occhi dei consumatori. ... (cit.)





Indovinate cosa ho fatto la volta successiva che sono andata al supermercato?
Esatto. Ho fatto caso a questa cosa.
Ed è vero. Sarà banale, e in effetti a guardarci un attimo si vede subito. Eppure. Eppure non sempre ci si fa caso.


Semplice e chiaro: il confronto immediato dei prezzi schiuderebbe gli occhi dei consumatori.
E quindi rendono il confronto più complesso.



Provate a guardarci, alla prossima spesa. magari il vostro supermercato è diverso, e non usa questa strategia. O magari sì.
Con questo non voglio dire di non comprare il cibo biologico, ma di stare attenti.
Non sempre (leggi: quasi mai) il ricarico di prezzo che ci fanno sopra è giustificato dal "maggiore lavoro" che richiede l'alimento.

Il supermercato ottiene un  grosso vantaggio, esponendo il cibo bio in maniera "incasinata" e con un prezzo spesso assurdo.

Rendendo difficile il confronto dei prezzi, e alzando il costo del bio, ottiene molte informazioni sui consumatori:

- vedrà quanto mercato ha il biologico caro: cioè scoprirà se c'è un buon bacino di consumatori che non badano al prezzo, se pensano di avere la qualità maggiore

- vedrà quanti utenti sono attenti al prezzo: scoprirà quanti consumatori, in media, scelgono il prodotto meno caro. Sono attenti al prezzo? O non interessati al bio?


Per scoprirlo basterà al supermercato creare una linea bio con prezzi leggermente più bassi di quella "top", e vedere se vende.

In questo modo il supermercato avrà raccolto moltissime informazioni, e potrà sfruttarle per aumentare i suoi profitti.
Se ha una clientela "distratta", che compra un po' a caso.
Se ha una clientela "attenta", al prezzo o al biologico.
In base a questo...amplierà l'offerta di certi prodotti e ne eliminerà altri.
E adeguerà anche i prezzi, vedendo quanto ricarico può permettersi, e vendere comunque un certo prodotto "speciale".



Questo discorso, il te lo faccio pagare di più perchè a me costa tanto (e soprattutto perchè ho visto che lo compri lo stesso), sarà l'oggetto del prossimo post, a proposito dei biscotti Mulino Bianco.