lunedì 5 maggio 2014

Del regalare, vendere e (udite udite) buttare libri

I libri sono sempre stati il mio tesoro. E così negli anni ne ho accumulati parecchi. Comprati, regalati, trovati, ereditati.
Un sacco di libri. 

Quando ho sentito l'esigenza di fare davvero decluttering nella mia casa e nella mia vita, i libri non li ho neanche considerati.
Non si regalano/vendono libri. Figurati se si possono buttare.
Avrei riso in faccia a chi me l'avesse anche solo ventilato. O forse l'avrei schiaffeggiato.


E invece. Invece man mano che la mia casa cambia, man mano che le mie consapevolezze cambiano...ecco che anche i libri, amati, adorati, conservati, diventano qualcosa che si può toccare. Che si può considerare ANCHE un oggetto.
I libri hanno sempre un grande valore per me. Anche affettivo. E questa è la loro forza, ma anche il loro veleno. 
Un libro che non amo, un libro che ricorda qualcuno che non va ricordato, un libro che ricorda un passato che mi è stato strappato...un libro così è un libro che non rileggo.
E' un libro che mi spia dalla libreria, è un libro che mi fa distogliere lo sguardo e che non mi permette di dimenticare.

Me ne sono accorta sistemando vecchi regali. Libri con dedica.
Oh, che cosa carina, la dedica...sì sì, magari a volte, ma altre volte trovi la grafia di qualcuno che hai espluso dalla tua vita. Per fare un esempio. E che ti ha pure regalato un libro che non ha nulla a che fare con i tuoi gusti.

E' stato sfogliando uno di quei libri che mi sono detta: ecco, anche lui entra nel club di "via da casa mia".
E così è cominciato il mio decluttering dei libri.
Ne ho ancora tanti, e tanti, e tanti. Ma se ne stanno andando, piano piano, quelli che non voglio più.
Non è una rivoluzione, è più un lavorio costante dentro di me.
Cose che fino a sei mesi fa mi tenevano prigioniera, legata a loro, ora sono state portate via. Sono state vendute, regalate. Persino buttate. 

Eh sì, alcuni libri li ho buttati. Erano rovinati, distrutti...e francamente brutti. Non avrei trovato nessuno di sensato a cui darli.
E' stato liberatorio.
E so che continuerà ad esserlo. Man mano che procedo, si riduce la quantità di libri che sono in dubbio, e inizio ad avere scaffali in cui tutto è lì per il motivo giusto.
O forse è solo il pensiero di questo mese. Magari tra 5 o 6 avrò scavato ancora in me e tra i miei libri, e ne avrò tolti altri.

Ma perchè, quando si fa decluttering, spesso i libri restano magicamente fuori dal turbine?


Un motivo sensato per conservare un libro è "lo tengo perchè lo amo, voglio leggerlo o rileggerlo", o anche "lo tengo perchè lo uso/consulto spesso".
Bene. Ma anche noi grandi lettori e grandi amanti dei libri, non conserviamo libri solo per questi motivi.
Eccone alcuni altri per cui continuiamo a tenere libri di cui potremmo serenamente liberarci:

 
  •  Sentimentalismo. C'è qualche legame affettivo con il libro, e non sempre un legame positivo. Mi ricorda com'ero, mi ricorda una scelta ormai cambiata, mi ricorda questo e quello.
  • Costo. L'ho pagato...se lo rivendo o addirittura lo dò via gratis, avrò perso soldi. 
  •  Faceva parte di un set, di una collana e così via. Eh sì, esistono anche i collezionisti. 
  •  E 'stato un regalo. E se ora lo metto via, cosa penserà chi mi l'ha regalato vent'anni fa, se mai passerà da casa mia e deciderà di passare al setaccio la mia libreria?
  • Averlo in casa fa figo. Ok, ora non è più vero come in passato, ma anche i libri possono essere uno status symbol.
Ebbene, nessuno di questi motivi può essere davvero valido.
Se davvero vogliamo fare spazio, se davvero vogliamo tenere solo cose che amiamo, che usiamo, che ci piacciono, allora superiamo questi ostacoli.
Facciamoci qualche domanda:

- Ho letto questo libro? Se sì,  penso di rileggerlo? Se no, penso di farlo in tempi brevi?

Questa è una domanda semplice e basilare.
Ma potrebbe non essere sufficiente. Perchè potrei rispondermi, autoboicottandomi, "ah non so magari un giorno lo rileggo...chissà..."
Allora chiediamoci, per esempio:

- questo libro è facile da reperire? Nella biblioteca cittadina, per esempio. O online. Molti classici lo sono.

- questo libro lo tengo perchè regalato da qualcuno? Ahah, e quindi? Tenerlo perchè ci sentiamo in colpa a liberarci di un regalo insensato è...insensato.

- questo libro è aggiornato? (nel caso di enciclopedie e manuali). Posso trovare più facilmente altrove le stesse informazioni?

- se dovessi traslocare a breve, vorrei davvero impacchettarlo, trasportarlo (magari pagare trasportatori per scatole e scatole di libri) e poi disfare lo scatolone e risistemarlo?

- se perdessi/mi rubassero questo libro...lo ricomprerei?  


Ecco. Chiediamocelo e rispondiamo sinceramente.
Sinceramente.
E poi, prendiamo coraggio.

E agiamo. (E su questo...al più presto le mie mirabolanti avventure con Libraccio.it) 


4 commenti:

  1. Io ho davvero pochissimi libri a cui tengo.
    Ho sempre preferito prenderli in prestito in biblioteca perché per me non aveva senso spendere soldi per libri che sapevo che avrei letto una volta soltanto.
    Purtroppo ho una libreria stracolma di libri (assurdi ed inutili) di mio marito e non so se riuscirò mai a convincerlo a liberarsene...

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    1. Razionalmente hai ragione Koko. E' che io ho un amore fisico per i libri e allora si fa più fatica a separarsene:)

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  2. Io avevo montagne di libri che amavo...o pensavo di amare. Pian piano ora sto scremando.
    Lasciamo stare il tasto dolente libri del marito...anche se con mooooolta calma si sta contagiando!!!!

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  3. bellissimo post, io amo girare le pagine di un libro e sentire il profumo della carta, adoro anche il digitale, ma per me non c'è paragone

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